Avrei voluto lo zucchero filato

Il libro di Valentina Borella. “Di fronte a una diagnosi hai tutto il diritto di desiderare lo zucchero filato e tutto il dovere di non arrenderti”

Grande attenzione per il libro "Avrei voluto lo zucchero filato" dell'autrice Valentina Borella

Ci sono cose che puoi sognare e sperare, ci sono sempre. Poi ci sono cose che non puoi sapere, nemmeno immaginare, a vent’anni, come a trenta. Sogni e progetti prendono forma nella tua testa prima ancora che nella vita vera; quando poi le speranze abitano il cuore, si amplifica il desiderio che si trasformino in realtà. E ci sono cose, poi, che nei tuoi sogni avevano tinte diverse da quelle dipinte in seguito dalla vita.

Valentina Borella, classe 1982, è educatore professionale, pedagogista clinico, lavora da anni nel settore dell’educazione e della riabilitazione. Il titolo di cui va più fiera è quello di mamma. Ha messo tutta se stessa in questa opera, rielaborazione di un tratto di strada che l’ha vista protagonista di una sceneggiatura scritta dalla vita che ha cambiato il suo modo di vedere le cose, le persone, l’esistenza intera. Cresciuta a pane, libri ed emozioni forti, scrive di notte e tenta un esordio mettendosi a nudo, una foto in bianco e nero di se stessa, senza trucco, senza ritocco, senza alcun filtro.

 

LA SCHEDA
Autore: Valentina Borella
Genere: Romanzi italiani
Editore: Kimerik
Collana: Kimera
Formato: Libro rilegato
Pubblicato: 16/11/2018
Pagine: 124
Prezzo di copertina: € 14,00