Da Seul alla Fattoria Didattica, le ocarine di Fecchio ancora una volta un esempio

Quest’anno il festival delle ocarine sarà di turno in Polesine, la settimana successiva ci sarà un concorso internazionale a Bentivoglio

Nella foto da sinistra: il sindaco Siviero, Benvenuto Fecchio e la consigliera comunale Federica Merli

Ariano nel Polesine (RO) – Le ocarine continuano a essere la liaison tra la fattoria didattica di Benvenuto Fecchio di Grillara, associata a Coldiretti Rovigo e il resto del mondo. Domenica 23 febbraio, si è tenuto nel museo laboratorio “L’ocarina del Po” di Grillara un incontro per uno scambio di esperienze tra realtà associative, musicisti locali e altri provenienti dalla Corea. È stata anche l’occasione per annunciare i prossimi appuntamenti e per assistere a un momento didattico tra suonatori e appassionati di ocarine.

Presente la famiglia Fecchio al completo, il presidente del consiglio comunale di Ariano nel Polesine Stefano Bucci e la consigliera comunale Federica Merli, il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero; Gildo Turolla e Gessica Reddi in rappresentanza dell’associazione culturale “Città della musica” e Mario Marafante vicepreside dell’istituto comprensivo di Taglio di Po; per l’associazione “Il temporale” di Bentivoglio presente la presidente Marzia Baldassarri e il musicista arrangiatore Emiliano Bernagozzi. Il folto gruppo tricolore ha ospitato un ensemble di musicisti della Corea del Sud, precisamente dalla capitale Seul.

Da parte degli amministratori è stato dato il benvenuto ai musicisti coreani. Durante l’incontro sono state annunciate le date del prossimo “Festival internazionale dell’ocarina” che si terrà a Grillara e dintorni l’11, 12 e 13 settembre e sarà una festa dove si legheranno la passione per la musica, il territorio e il buon cibo. Lo ha comunicato Turolla il direttore artistico. «Questo strumento fa parte della nostra cultura da più di un secolo – ha spiegato Benvenuto Fecchio, padrone di casa – Stiamo lavorando da tempo perché la nostra volontà è quella di divulgare la passione per questo strumento e proporre corsi. Io lo trovo uno strumento magico che crea stupore anche se è fatto con poco. È lo strumento che nasce proprio dalla nostra terra, dai campi e dal fiume». «I nostri ragazzi dell’istituto comprensivo di Taglio di Po sanno tutti suonare l’ocarina – ha proseguito Marafanteun modo per tenerli legati alle radici e una grande soddisfazione per loro, per le famiglie e per noi che intendiamo portare avanti nel tempo questa tradizione».

«Dalla passione per la terra esce questo strumento con i suoi suoni – ha aggiunto durante l’incontro Bernarozzi, arrangiatore di musica per ocarine – Nel mondo ci sono numeri che ci devono far riflettere: in Cina, Giappone, Corea ci sono delle vere industrie produttive di ocarine, perché ci sono milioni di appassionati. Stiamo cercando di allargare gli orizzonti di questo strumento anche nel nostro Paese – ha aggiunto Bernarozzi – vogliamo fondere la cultura dell’ocarina, per questo stiamo preparando un concorso internazionale». È stato annunciato che a giorni verrà bandito questo concorso dedicato a suonatori di ocarina che si terrà a Bentivoglio (Bo) la settimana successiva il festival di Grillara. Coinvolgerà musicisti di tutto il mondo per raccogliere e confrontare tutta la passione per questo strumento così semplice.

Alla domanda “ma perché così tanti musicisti dell’est asiatico vengono fino in Italia? la risposta è molto semplice: l’ocarina è nata qui e per chi la suona è un vanto tornare a casa dicendo di essere stati nella patria dello strumento. In oriente non è arrivata da molto: l’ocarina è sbarcata in Giappone circa 70 anni fa, in Corea non più di 25 anni fa e poi è arrivata in Cina, ma non da molto; è uno strumento che costa poco, è piacevole, non difficile da imparare. I loro numeri però facilitano lo sviluppo”. In questi paesi asiatici si approcciano a questo strumento soprattutto le persone della terza età, in particolare è apprezzato dai pensionati perché hanno del tempo libero da occupare. In Corea è uno strumento propedeutico nelle scuole e ci sono 150 produttori; in Giappone si contano 5 fabbriche importanti, in Cina ce n’è una molto grande che ha centinaia di dipendenti. I costruttori italiani ufficiali sono tre, segnale che da noi è ancora una cosa molto artigianale. Uno di loro è Benvenuto Fecchio.

Cosa sono le fattorie didattiche? Sono quelle aziende agricole che, tra le loro attività, prevedono anche l’educazione delle nuove generazioni attraverso laboratori organizzati direttamente in campagna. Gli operatori agricoli, dopo corsi di formazione appositi, l’adeguamento degli annessi rustici e tutto quanto previsto dalle norme di sicurezza vigenti, mettono in campo creatività e tradizioni per trasmettere alle famiglie i valori, le esperienze e i saperi della civiltà contadina. L’azienda di Fecchio è socia Coldiretti da tanti anni ed è stata una delle prime a iscriversi come fattoria didattica. Accanto alla sua attività agricola porta avanti, con il proprio cognome, questa tradizione da quasi un secolo che ormai si può definire un vero marchio. In questo 2020 festeggerà il centenario di attività, un traguardo che da lustro all’azienda ma anche all’associazione Coldiretti che può vantare un importante costruttore di ocarine conosciute ormai in tutto il mondo.

Il gruppo di musicisti coreani