L’Orchestra Giovanile dei Conservatori Polesani chiude alla grande la Stagione musicale 2019

Primo appuntamento sabato 7 dicembre al Teatro Goldoni di Venezia, seguiranno i concerti di sabato 14 nella chiesa di Fratta Polesine e quello di lunedì 16 nella Cattedrale di Adria.

La presentazione degli eventi concertistici a Palazzo Cezza

ROVIGO – L’Orchestra Giovanile dei Conservatori Polesani chiude il suo primo anno in modo più che positivo. L’esordio, ad aprile al Teatro Sociale di Rovigo e al Comunale di Adria, proseguito con i concerti di maggio “Et voilà… France” al Comunale di Adria e al Balzan di Badia Polesine, dedicati a Parigi all’indomani del tragico rogo di Notre Dame, e ancora al Ballarin di Lendinara e al Tempio della Rotonda di Rovigo, lo scorso ottobre.

Un anno intenso, pieno di attività e apprezzato, quello che si sta per concludere per l’Orchestra Giovanile che ha in programma altri tre concerti a dicembre, a ingresso libero, grazie al sostegno della Fondazione Cariparo e della Fondazione per lo sviluppo del Polesine.

Questi ultimi tre appuntamenti sono stati presentati a Palazzo Cezza, mercoledì 4 dicembre, da Virgilio Santato presidente della Fondazione per lo Sviluppo del Polesine, Vincenzo Soravia e Roberto Gottipavero, rispettivamente direttori del Conservatorio Venezze e del Conservatorio Buzzolla, Fiorenzo Scaranello presidente del Conservatorio rodigino e Fausto Merchiori a nome della Fondazione Cariparo.

Venezia, nel prestigioso Teatro Goldoni, accoglierà sabato 7 dicembre alle 11.00, il primo dei tre concerti, in collaborazione con la Regione Veneto e la Direzione generale dell’URS. Il programma comprende le Sinfonie n. 40 di Mozart e n. 4 di Beethoven che saranno proposte a una platea di studenti. Ambrogio De Palma e Silvia Massarelli guideranno il concerto, occasione di auguri per le festività ma anche di vicinanza a Venezia messa a dura prova dagli ultimi disastri naturali.

Seguirà sabato 14 dicembre alle 21, nella chiesa di Fratta Polesine, un concerto natalizio che sarà riproposto lunedi 16 sempre alle 21, nella Cattedrale di Adria. Il programma comprende musiche di Mozart, Rutter e Holst con il Christmas Day per coro e orchestra, a dirigere De Palma con i due cori dei conservatori.

«La meravigliosa esperienza dell’Orchestra giovanile chiude il suo primo anno di vita nel migliore dei modi: nove concerti con studenti straordinari e applauditissimi ovunque. Ai Conservatori “Buzzolla” e “Venezze” la gratitudine di tutti per il proficuo impegno e la riconosciuta professionalità, aspettando la stagione concertista 2020» ha detto con orgoglio Virgilio Santato.

Soddisfatti anche i direttori dei conservatori di Rovigo e di Adria. Il direttore del conservatorio “Venezze” di Rovigo, Vincenzo Soravia, ha dichiarato: «Mi voglio semplicemente soffermare sul termine “Polesine” dando una libera interpretazione etimologica. La parola racchiude in sé l’intero percorso che le due realtà musicali di Adria e Rovigo hanno intrapreso per fondersi in un’unica espressione del territorio grazie alla due Fondazioni Cariparo e per lo sviluppo del Polesine e alla Regione Veneto. Dalla radice greca “pòleis” “città-stato al plurale, per assonanza fonetica mi richiama la parola “polemos”, nella mitologia il dio del conflitto, del contrasto e, per Eraclito, padre di tutte le cose. Ebbene non posso nascondere le difficoltà organizzative necessarie per la realizzazione di questa unione. Ma ciò che si ottiene al termine di queste battaglie è (einai) in realtà, un’armoniosa moltitudine (polì). Ora unendo il “einai” (sono) con “poli” (molte) a partire dal pòlemos (battaglie), giungiamo al termine “Poleseinai”, quasi a presagire la volontà di farci comprendere che la crescita di ogni singolo individuo è possibile solo con la dura lotta quotidiana necessaria a riconoscere che una personalità veramente integra si conquista esclusivamente all’interno di una molteplicità di persone».

Fausto Merchiori nel suo intervento ha detto: «Porto il saluto del presidente della Fondazione Gilberto Muraro ma anche del presidente emerito Antonio Finotti col quale era nato e approvato il progetto, queste realtà, sottolineo, non nascono nella semplicità bensì con un impegno intellettuale e organizzativo notevole. I ragazzi, si mettono in gioco con la loro specializzazione col desiderio di potersi affermare perché credono nella musica, un’opportunità straordinaria».