No alla sospensiva, le questioni sono altre e ben più importanti

Il Tribunale di Venezia, Sezione specializzata in materia di impresa, emette la sentenza in merito alla nomina del Cda di Ecoambiente

ROVIGO – «La decisione della Sezione speciale per le imprese del Tribunale di Venezia che non ha concesso la sospensiva così come richiesto dal commissario liquidatore del Consorzio Rsu Pierluigi Tugnolo è la conferma evidente della pretestuosità della sua azione legale». Con queste parole il cda di Ecoambiente, formato dal presidente Marco Trombini, dall’amministratore delegato Giancarlo Lovisari e dalla consigliera Michela Bacchiega accoglie il respingimento della sospensiva che avrebbe di fatto portato al “congelamento” dell’operatività dell’azienda.

«È tempo di dire basta a queste azioni che ostacolano in modo pretestuoso l’attività di Ecoambiente– aggiunge il cda – c’è bisogno di aria nuova per il bene di tutti. Bisogna uscire da una situazione di incertezza che si trascina da anni e anni, con enorme dispendio di soldi pubblici anche per sostenere le spese legali di queste azioni personalistiche ed autoreferenziali, oltre che per il depauperamento del valore dell’azienda. Ecoambiente, che svolge al meglio un servizio essenziale e che è totalmente pubblica, deve essere messa in grado di operare concentrandosi sul proprio compito. È necessario chiudere una volta per tutte le parentesi che sono state aperte e che non hanno nulla a che fare con il bene pubblico, con l’ambiente, con lo smaltimento dei rifiuti, con il decoro delle nostre strade, con il buon lavoro dei nostri dipendenti. Da parte nostra, continueremo a svolgere con il massimo impegno il nostro delicato compito, come abbiamo sempre fatto, nell’interesse esclusivo di Ecoambiente e dei suoi unici soci, che sono i Comuni polesani. Fra pochi giorni ci sarà anche la prima udienza per la discussione nel merito sul ricorso presentato da Tugnolo che dice di non riconoscere la legittimità di questo consiglio di amministrazione voluto e nominato da tutti i sindaci».

Tuttavia, aggiungono Lovisari, Trombini e Bacchiega, «al di là della decisione che verrà presa dal giudice, va sottolineato come questo procedimento non abbia nulla a che fare con le importanti questioni aperte, ovvero la liquidazione del Consorzio Rsu e la cessione ai Comuni delle quote di partecipazione in Ecoambiente, ma rappresenta solamente un maldestro tentativo di ostruzionismo per questioni personali del liquidatore di lungo corso Tugnolo, pagato purtroppo con i soldi dei contribuenti».