Premio Marco Tamburini 2019: riapre la caccia alle nuove promesse del jazz

RovigoBanca rinnova la collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio “F. Venezze” per scoprire e valorizzare giovani talenti. La direzione artistica del Premio Tamburini rende noti i nomi dei cinque gruppi che parteciperanno alla serata finale in programma a Rovigo mercoledì 10 luglio nel giardino di Palazzo Casalini

Marco Tamburini (Foto: Claudio Cecchetti)

ROVIGO – La Direzione artistica del “Premio Marco Tamburini”, promosso da RovigoBanca e dal Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze”, ha comunicato i nomi dei gruppi selezionati per partecipare alla fase finale dell’edizione 2019 del concorso nazionale.

La manifestazione, in programma a Rovigo il prossimo 10 luglio, è affidata alla direzione artistica di Stefano Onorati e alla direzione musicale di Stefano Paolini ed intende onorare la memoria dell’indimenticabile trombettista, docente del Conservatorio di Rovigo e musicista di spessore internazionale, con lo scopo di individuare giovani solisti emergenti, contribuendo allo sviluppo della loro carriera artistica e alla diffusione della musica jazz.

Dopo aver valutato il numeroso materiale pervenuto alla segreteria del premio, la commissione ha scelto i seguenti cinque gruppi finalisti: !Heck!; Michelangelo Scandroglio Group; Migrating Thoughts; Offset Quartet; Smogz.

!Heck!: quintetto formato da musicisti provenienti da studi jazzistici in vari conservatori e accomunati dalla voglia di proporre un loro sound ben definito, moderno e personale. Giovanissimi, vantano già collaborazioni con artisti jazz nazionali e internazionali. Il gruppo è formato da Pietro Mirabassi al sax, Andrea Del Vescovo alla tromba, Mattia Niniano al pianoforte, Carlo Bavetta al basso elettrico ed Evita Polidoro alla batteria.

Migrating Thoughts: duo jazz dal sound accattivante, ricco di sfumature e dinamiche coinvolgenti nell’ascolto della loro performance. Provengono da studi classici e jazz presso conservatori quali Pesaro, Firenze e Siena jazz. Al loro attivo varie collaborazioni ed esibizioni in festivals jazz. Il duo è formato da Jacopo Fagioli alla tromba e Nico Tangherlini al pianoforte.

Offset Quartet: il gruppo nasce nell’estate del 2016 nel contesto dei seminari di Nuoro jazz, in cui Marcello Abate (chitarra), Federico Negri (batteria) e Manuel Caliumi (sax), vincitori di una borsa di studio, si conoscono e decidono di formare un quartetto (assieme a Davide Paulis, coetaneo contrabbassista mantovano), che potesse fondere musica originale e brani del repertorio dei quintetti degli anni ’60, con un’apertura verso il suono delle formazioni post hard-bop degli anni ’80.

Michelangelo Scandroglio Group: quartetto jazz formato da Michelangelo Scandroglio al contrabbasso, Filippo Rinaldo al pianoforte, Luca Zennaro alla chitarra ed Evita Polidoro alla batteria. La proposta musicale del gruppo è basata sulle composizioni originali del leader e caratterizzata da vari strati di melodie che si susseguono e si fondono proponendo all’ascoltatore un sound in continua evoluzione.

Smogz: nato come piano trio, si arricchisce successivamente della presenza del sax tenore che contribuisce ad ampliare la gamma timbrica, ritmica e stilistica sperimentata dal gruppo. Il quartetto jazz è formato da Matteo Zecchi al sax tenore, Marco Morandi al pianoforte, Bernardo Sacconi al contrabbasso e Giovanni Gargini alla batteria.

I concorrenti, per conquistare l’ambito riconoscimento, si sfideranno dal vivo nel corso della terza serata del VI Festival “Jazz nights at Casalini’s garden – Memorial Marco Tamburini”, in programma dal 28 giugno al 18 luglio. Durante l’esibizione ogni gruppo finalista dovrà eseguire due brani composti da Marco Tamburini.

La giuria, presieduta dal celebre sassofonista, compositore e arrangiatore italo-argentino Javier Girotto, sarà composta dal direttore del Conservatorio “F. Venezze” Giuseppe Fagnocchi e da almeno quattro docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio Statale di Musica rodigino.

«Come sempre – ha dichiarato il direttore artistico Stefano Onorati – la scelta della commissione non può e non deve assolutamente rappresentare per i musicisti esclusi dalle finali un giudizio di demerito artistico, considerato l’elevato tasso tecnico dimostrato da tutti i partecipanti alle selezioni. A tutti costoro va il nostro sentito ringraziamento per la professionalità dimostrata nel preparare il materiale da inviare alle selezioni e per la professionalità dimostrata nell’attenersi scrupolosamente all’iter richiesto».