A sorpresa Zaia anticipa Conte e con una nuova ordinanza allenta le restrizioni

Il presidente del Veneto: «Il lockdown da noi non esiste più. Ora discutiamo per prepararci a quando tornerà il virus”.

Luca Zaia

VENEZIA – Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha presentato un’ordinanza con la quale vengono allentante ulteriormente le restrizioni in vigore a causa dell’emergenza coronavirus. Pur invitando i cittadini a non abbassare la guardia, Zaia ha evidenziato come la tendenza delle ultime settimane consenta di cominciare a eliminare tutti i divieti che possono essere revocati.

Nove i punti salienti della nuova ordinanza, valida già dalle ore 15 di oggi.

1 – È consentita la vendita di cibo da asporto da gelaterie, pasticcerie, bar e ristoranti, possibilmente previa prenotazione. È comunque vietata la consumazione sul posto.
2 – Abolizione del limite di due giorni di apertura settimanali per Librerie e negozi per bimbi, allineandosi alle norme dell’ultimo Dpcm.
3 – Per quanto concerne le opere pubbliche, non si va più per codice Ateco ma per categorie.
4 – Sono consentite attività edilizie autorizzate su patrimonio esistente come manutenzione ordinaria e straordinaria, impiantistiche.
5 – In ambito regionale è consentita la coltivazione di terreno privato, a prescindere dal comune di appartenenza.
6 – La vendita di fiori, piante e sementi è consentita non solo presso i vivaisti, ma anche presso le fiorerie.
7 – É consentito il lavoro boschivo per manutenzione.
8 – Nulla osta all’apertura dei cimiteri, con tutte le precauzioni dovute. Questa competenza tuttavia appartiene ai sindaci.
9 – Sono consentite attività artigianali nelle darsene per le imbarcazioni.

I supermercati restano chiusi la domenica fino a maggio. «Se io avessi la competenza – ha dichiarato Zaia – i supermercati li terrei sempre chiusi la domenica, non si muore se non si va a fare le spesa la domenica».

Il presidente della Regione ha poi così concluso: «I cittadini non devono leggere questa ordinanza, che allarga ancora di più, come: “È finita. Andiamo tutti in piazza”. Non è così!».