Adria: celebrata al Comunale la cerimonia per i 70 anni dall’alluvione

Omar Barbierato: «Continueremo a batterci contro l’insediamento delle trivelle in alto Adriatico»

L'intervento del sindaco Omar Barbierato

Adria (RO) – Domenica 14 novembre 2021, si è svolta la cerimonia commemorativa promossa dall’amministrazione comunale per i 70 anni dalla Grande Alluvione. Un evento che in Teatro Comunale ha visto l’ampia partecipazione di diversi rappresentanti delle istituzioni. «Abbiamo iniziato gli eventi dedicati ai 70 anni dall’alluvione del 1951, con la mostra realizzata dagli alunni del Comprensivo Adria 1, in sala Cordella, e agli studenti del Conservatorio Statale Antonio Buzzolla di Adria, abbiamo affidato la chiusura della serata del 14 novembre». Sono le parole pronunciate dal Sindaco Omar Barbierato.

Il sindaco ha poi ribadito: «Le future generazioni sono le destinatarie del testimone di memoria della nostra storia e della consapevolezza delle criticità del nostro territorio, con le quali dobbiamo convivere. Studenti che dai comuni e province limitrofi si spostano per arrivare ad Adria, città di formazione scolastica e alta formazione con l’università di Ferrara e il Conservatorio Antonio Buzzolla. La musica e la cultura sono due strumenti eccezionali di crescita per la società, per l’economia e per tutto il territorio».

Mauro colombo

A condurre l’evento, sostenuto dalla Fondazione Cariparo, Mauro Colombo. Il pomeriggio è stato impreziosito dalle relazioni di due persone illustri, come il professor Antonio Lodo e il giornalista Francesco Jori. Il tutto allietato dagli intermezzi canori del Coro Soldanella.

Nel suo intervento il sindaco ha poi ringraziato tutte le autorità presenti, il Prefetto, le forze dell’ordine, l’Arciprete della cattedrale, l’assessore regionale Bottacin e gli amministratori, importanti realtà locali della nostra provincia.

«Saluto il comune di Costa di Rovigo per il suo percorso intrapreso per il riconoscimento come capitale della lettura gemellata idealmente con Adria città che legge – ha detto Barbierato – il comune di Gaiba con la sua attenzione alle tematiche energetiche e ambientali con l’idea geniale del Gaibledon, il torneo internazionale di tennis sull’erba; il comune di Cavarzere con le sue eccellenze tecnologiche, porta verso Venezia; il  comune di Lendinara, per essere uno scrigno prezioso di cultura gemellata con il nostro teatro Comunale. Significativo lo sguardo verso l’amica Occhiobello con la quale abbiamo in comune lo sviluppo di un turismo che dal Po ci lega al Delta, tocca Porto Viro e giunge fino al mare».

La consegna degli omaggi alle autorità

«E naturalmente c’è Adria, la porta del Delta, destinata a diventare la sede della centrale operativa per la sicurezza del Delta, con la volontà espressa personalmente dall’Assessore Regionale Gianpaolo Bottacin – ha poi aggiunto Barbierato – L’hub ferroviario centrale per lo sviluppo delle progettualità  del parco del Delta, finanziato dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la funzione centrale dello spoke dell’ospedale civile di Adria, che ha rappresentato con le altre strutture pubbliche un argine forte e sicuro al Covid, le eccellenze dell’associazionismo che hanno supportato l’Ulss 5 Polesana e l’amministrazione Comunale nel momento della pandemia, le fondazioni Mecenati e Bocchi che sostengono   la formazione del territorio, e non solo, e il mondo imprenditoriale che ha saputo rinnovarsi accettando le sfide sempre nuove del mercato».

In chiusura della serata il primo cittadino ha quindi ricordato la battaglia intrapresa insieme al parco del Delta e alla Provincia di Rovigo con il ricorso al Tar, rispetto al permesso dato dall’attuale governo alla possibilità di estrarre gas nel mare Adriatico, al largo della nostra costa «Il terribile fenomeno della subsidenza  ci obbliga ogni giorno, attraverso i consorzi di bonifica, Aipo e tutti gli enti di competenza territoriale a costruire, osservare, controllare e progettare opere per milioni euro per la nostra esistenza. Non possiamo permetterci di mettere in pericolo il nostro Polesine per il profitto di pochi», ha concluso il primo cittadino.