Ancora un successo per il secondo appuntamento del Teatro delle Regioni

Splendida serata agli Olivetani con la Compagnia de l’Armonia che ha portato in scena lo spettacolo in dialetto triestino “Stupendo!”

Applausi scroscianti del pubblico per la Compagnia de L’Armonia di Trieste che ha portato in scena “Stupendo!”

ROVIGO – Divertimento, riflessione, patrimonio culturale e attenzione all’evolversi del dialetto. Spaziando tra i temi e i generi, prosegue con successo la XIX edizione della rassegna “Teatro delle Regioni”, organizzata dal Gruppo teatrale “Il Mosaico” con il contributo del Comune di Rovigo, della Fondazione Rovigo Cultura e di RovigoBanca, con il patrocinio della Provincia di Rovigo e della Regione Veneto.

Grande affluenza di pubblico, domenica 5 agosto, nella splendida cornice del chiostro del Monastero degli Olivetani, per il secondo appuntamento di questo interessante festival teatrale. Ad andare in scena con “Stupendo!”, per la regia di Riccardo Fortuna, è stata la Compagnia de L’Armonia di Trieste. La caratteristica di questa compagine sta nel raccogliere attorno a sé attrici e attori provenienti da varie altre compagnie teatrali amatoriali dialettali del capoluogo giuliano.

Lo spettacolo, in vernacolo triestino, è nato da una elaborazione drammaturgica curata dagli stessi attori, che troviamo protagonisti sul palco: Paolo Dalfovo (il rappresentante di commercio Aldo Travan), Roberto Tramontini (il giudice Vattovani), Gioacchino Turco (il Pubblico Ministero Zorutti), Monica Parmegiani (l’avvocato della difesa Chersicla), Roberto Creso (il boia Padovan), Annamaria Noventa (la cameriera Marinella).

Veniamo alla vicenda: un rappresentante di articoli tessili, rimasto in panne con la sua auto, trova ospitalità a casa di un vecchio giudice, il cui unico passatempo è quello di rievocare importanti processi storici assieme ad altri magistrati in pensione. Ma l’ospite inatteso, coinvolto per gioco, si troverà imputato lui stesso, in un vero e proprio processo.

Lo spettacolo, svoltosi in un atto unico, è risultato quasi un thriller, intrigante. Il testo ha assunto, lungo il suo dipanare, i toni mutevoli del leggero, del comico e del tragico, coinvolgendo tanto il protagonista quanto lo spettatore.

La commedia è iniziata con un fuori scena che ha permesso al pubblico di immedesimarsi subito nel personaggio principale, Aldo Travan, che inizialmente gode di simpatia e benevolenza. Nel corso dello svolgimento del macabro gioco di ruolo, messo sotto torchio dal pubblico ministero, il rappresentante finisce però per cedere al pressante interrogatorio, rivelando aspetti inediti della sua vita e della sua personalità.

In maniera grottesca e quasi pirandelliana, incurante degli avvertimenti del suo avvocato difensore che lo esortava a fare attenzione alle dichiarazioni rilasciate, rimane incastrato nella gabbia delle sue apparentemente innocenti affermazioni, giungendo ad autoconvincersi della sua colpevolezza. Quello che per tutti non era altro che un divertente gioco, si è trasformato invece in tragedia.

Ai tanti che si aspettavano un epilogo divertente, non è rimasto che prendere atto di quanto possa essere instabile il giudizio umano nel valutare passioni e sentimenti umani. Allo stesso modo lo spettatore ha potuto rendersi conto di quanto sia facile per tutti, imputati o giudici, rendersi colpevoli a causa del peso, spesso incalcolabile, delle proprie scelte o delle proprie azioni.

Nel complesso si è assistito a uno spettacolo di alto livello artistico che ha rapito completamente l’attenzione del numeroso pubblico presente. Straordinaria l’interpretazione degli attori in scena che si sono rivelati tutti bravissimi e precisi, dimostrando grande affiatamento e coesione, dando anche prova di possedere ottimi tempi teatrali e comici nei repentini scambi di battute.

Un plauso al regista e a tutti i collaboratori dello staff tecnico. Molto belli anche il trucco, i costumi e la scenografia.

Al termine dello spettacolo, dopo gli applausi, è stata offerta al pubblico la consueta degustazione, questa volta dedicata al dolce tipico di Trieste: la Putizza, accompagnata dal classico bicchierino di Slivovitz, l’acquavite di prugne.

La rassegna proseguirà mercoledì 8 agosto con lo spettacolo dal titolo “La strana storia del Dr. Jekyll & Mr. Hyde”. A proporlo sarà la Compagnia “Teatroimmagine” di Salzano (VE).