Concerto per la Santa Pasqua a Lendinara con I Solisti Veneti

Questa sera la storica formazione si esibirà nel Duomo di Santa Sofia con la straordinaria partecipazione del violinista Uto Ughi

Bumbaca Gorizia Verdi, Solisti Veneti e Uto Ughi ©Foto di Roberto Coco

Lendinara (RO)Martedì 9 aprile 2019 alle ore 21 il Duomo di Santa Sofia ospiterà il secondo concerto che i Solisti Veneti dedicheranno alla Pasqua e alla memoria del Maestro Claudio Scimone, con la partecipazione straordinaria del violinista di fama internazionale Uto Ughi. In programma musiche di Boccherini, Pergolesi, De Marzi, Rossini, Tartini, Bach e Pugnani.

Sarà l’eccezionale presenza di Uto Ughi – violinista acclamato in tutto il mondo – a rendere omaggio non solo alla ricorrenza della Santa Pasqua, ma anche al ricordo del Maestro Claudio Scimone in occasione del sessantesimo anno della fondazione dei “suoi” Solisti Veneti. L’appuntamento, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Il ricco programma della serata sarà dedicato prevalentemente alla musica del XVIII secolo e si aprirà sulle note dolenti e malinconiche della Sinfonia dallo
“Stabat Mater”
di Luigi Boccherini, intima riflessione intorno alla figura di Maria ai piedi della Croce.

Dopo questo momento introspettivo, la prima parte del concerto si snoderà in un suggestivo viaggio nel tempo che abbraccerà il Settecento di Giovanni Battista Pergolesi con la grazia e la cantabilità dei tre movimenti del Primo Concertino per archi in sol maggiore, l’Ottocento di Giacchino Rossini con un brano giovanile del pesarese, la Sesta sonata per archi in re maggiore detta “La tempesta”, per giungere infine ai giorni nostri con Trasparenze su “Ai Preat”, composizione di Bepi De Marzi scritta appositamente per i Solisti.

Nella seconda parte del concerto il pubblico avrà invece occasione di apprezzare le straordinarie doti interpretative e virtuosistiche di Uto Ughi, dapprima con la Sonata in sol minore n.5 di Giuseppe Tartini, detta anche Il trillo del diavolo poiché secondo la leggenda il diavolo stesso sarebbe apparso in sogno al musicista, suonando con il violino una melodia “così singolare e bella” che Tartini volle tentare di trascriverla subito al suo risveglio. Alle “diaboliche” note tartiniane seguirà invece una delle pagine più ispirate di Johan Sebastian Bach, il Concerto per violino e archi in la minore BWV 1041, che infine lascerà spazio al pirotecnico finale dell’Introduzione e allegro per violino e archi di Gaetano Pugnani, brano attribuito al compositore torinese vissuto nella seconda metà del Settecento ma in realtà scritto ai primi del Novecento da Fritz Kreisler.

L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.