È calato il sipario sulla 36^ edizione del festival DeltaBlues

Nell’area spettacoli del Censer di Rovigo gli applausi calorosi del numeroso pubblico per le straordinarie performance di Daria Biancardi & Groove City e di Tommy Castro and The Painkillers

Tommy Castro and The Painkillers

ROVIGO – Finale con il botto per la 36^ edizione del Festival internazionale DeltaBlues. Davanti a un pubblico degno delle grandi occasioni si è potuto assistere a due concerti di altissima levatura. L’arena spettacoli del CenSer ha dapprima ospitato l’esibizione sontuosa di Daria Biancardi & Groove City che ha mandato in delirio gli spettatori.

Daria Biancardi & Groove City

La cantante palermitana, la cui voce è pressoché identica a quelle delle artiste afroamericane, sullo stile della statunitense Anastacia, ha interpretato alcuni dei più celebri successi della regina incontrastata del soul Aretha Franklin, compresi “Respect” e “Freedom”, cantando anche tra il pubblico, assieme a una signora di nome Caterina, entusiasta di questo duetto del tutto inatteso.

Non è mancato un ricordo-omaggio a Tina Turner, scomparsa di recente. Le matrici della band sono il soul e il blues, in particolar modo il Memphis Sound, con qualche incursione nel funky e nel jazz. Daria Biancardi (voce solista), è stata accompagnata nel viaggio musicale durato un’ora intensa, da Fabio Ziveri (tastiere), Pier Martinetti (chitarra), Giancarlo Ferrari (basso), Gianluca Schiavon (batteria), Andrea Scorzoni (sax tenore), Franco Venturi (tromba).

A seguire, sul palco sono saliti Tommy Castro and The Painkillers. Fin dal primo accordo di chitarra elettrica, si è capito il perché Castro ha vinto quattro Blues award. Energia blues e potenza soul assoluta, voce appassionata e grande inventiva nei suoi stellari assoli di chitarra, hanno letteralmente rapito gli spettatori. La sua musica è un mix dinamico di blues e di un blue-eyed soul, imbevuto di Memphis e di funk a tinte latine. Quella di Rovigo è stata un’anteprima nazionale assoluta. Come brano finale, tutto dedicato all’Italia, ha cantato e suonato “Buonasera signorina” del grande Fred Buscaglione.

«È stata un’edizione molto riuscita – ha commentato più che soddisfatto il direttore artistico del DeltaBlues, Claudio CurinaIn oltre un mese abbiamo potuto assistere a tanti diversi concerti, tutti molto apprezzati dal pubblico. L’obiettivo nostro è quello anche di promuovere i prodotti del territorio. Abbiamo dedicato uno spazio sia al food truck che alle birre artigianali e lo stesso faremo il prossimo anno. Un sentito grazie a Fondazione Cariparo per il grande sostegno economico, a Regione, Provincia e Comune di Rovigo, più lo sponsor storico Coop Alleanza 3.0 e Assipol assicurazioni. Un grazie anche a Rovigo Jazz a conservatorio Venezze di Rovigo per la collaborazione artistica. Il festival di quest’anno è stato dedicato a Enzo “Orso” Valsecchi, che oltre ad essere un ottimo musicista è stato per anni un nostro affezionato collaboratore».

Il presentatore, che è stato anche protagonista di uno dei concerti in nave, Max “Alligator” Lazzarin, ha affermato: «Quando vado a suonare all’estero in tanti mi chiedono del DeltaBlues, quindi la città di Rovigo è conosciuta anche all’estero per questo festival di lungo corso. I rodigini ne devono essere fieri. È stata la mia prima esperienza qui come presentatore e devo dire che ho visto tanta gente lavorare giorno e notte affinché le cose andassero per il meglio. Mentre si attendevano i concerti era già tutto un parlare di quello che si potrebbe organizzare il prossimo anno. Arrivederci, dunque, al 2024 con la 37^ edizione».