ROVIGO – Chiude, giovedì 22 maggio alle ore 20.30, la Stagione di Prosa del Teatro Sociale, realizzata in collaborazione con Arteven. In scena la compagnia internazionale Familie Flöz, che porta in scena “Hokuspokus”. Un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel. Con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel. Regia e maschere di Hajo Schüler. Costumi di Mascha Schubert.
“In Hokuspokus tutto è finto, ma niente è falso. Niente è più reale di queste maschere. Familie Flöz dà vita a un’illusione metateatrale che è poetica e innovativa, atavica ed esperienziale, fisica e magica allo stesso tempo. Un inno al trasformismo, una celebrazione della musica, del colore e del costume. Uno spettacolo che merita la standing ovation del pubblico”. (F. Chiaro – Persinsala). All’inizio di questo progetto c’era il concetto di “creazione” e le tante storie “dell’inizio del tutto” che le persone si raccontano da sempre. A questo si è aggiunta la semplice domanda: come potrebbe essere una serata teatrale che inizia con l’inizio del tutto? E soprattutto: come finisce? Ma torniamo all’inizio. Le tenebre sono diventate luce, il soffio divino è stato inspirato e i primi amanti si trovano nel giardino paradisiaco. Osano muovere i primi passi insieme come coppia, cercano riparo dalla natura e, grazie a Dio, trovano un appartamento a prezzi accessibili. Il destino trascina presto la giovane coppia sulle montagne russe della vita. Come ogni figlio, le forze centrifughe crescono e minacciano di distruggere la famiglia. Familie Floz amplia la sua cassetta degli attrezzi per questo spettacolo e, oltre alle note figure in maschera, mostra anche gli attori dietro di esse.
Suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Si alternano nel prestare i loro corpi alle figure e nel prendere in mano il loro destino. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola. Il titolo “Hokuspokus” gioca con la presunta origine della parola, una corruzione popolare del latino “Hoc est enim corpus meum”. “Questo è il mio corpo”. Oppure si tratta solo di un gioco di prestigio. Hokuspokus ci parla del teatro come di una scatola delle meraviglie che visitiamo per celebrare il gioco della menzogna e della verità.
La stagione 24.25 del Teatro Sociale di Rovigo è sostenuta da: Ministero alla Cultura, Regione del Veneto, Provincia di Rovigo, Comune di Rovigo. Partner: Arteven, Accademia dei Concordi, Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, Associazione Musicale Venezze di Rovigo, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, La Corelli, Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, Fondazione arena di Verona, Orchestra Haydn, Rovigo Jazz Club, Veneto Jazz, Cinema Teatro Duomo, Muvec. Sostenitori: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Fondazione BVR Banca Veneto Centrale, Camera di Commercio Venezia Rovigo.
Info botteghino 0425 25614
