Florovivaisti on line con il webinar di Coldiretti Rovigo

L'intervento di Nada Forbici, coordinatrice della “Consulta florovivaismo” di Coldiretti

ROVIGO – “Coltiviamo bellezza per produrre salute” è stato il tema del webinar organizzato dalla Coldiretti di Rovigo martedì 18 gennaio, con la partecipazione di numerosi operatori del settore.

Silvio Parizzi, direttore di Coldiretti Rovigo, moderatore dell’incontro, ha quindi introdotto il socio di Villadose Filippo De Sero, che a novembre scorso ha potuto partecipare, in rappresentanza di Coldiretti Rovigo, alla due giorni di Giarre (CT) per gli stati generali del florovivaismo organizzati dalla Coldiretti Nazionale.

A seguire Lorenzo Bazzana, responsabile dell’area economica di Coldiretti nazionale, e Nada Forbici, coordinatrice della “Consulta florovivaismo” di Coldiretti sono stati gli ospiti del webinar. Nei loro interventi sono stati elencati i numerosi punti critici del settore, anche a causa del periodo storico sfavorevole, ma anche le prospettive e le idee per il futuro.

Bazzana ha evidenziato come il settore del florovivaismo è importante e alla base di tante altre attività dell’agroalimentare, oltre che un settore multidisciplinare, sia in termini di competenze che di professionalità. Per questo, dal punto di vista sindacale, Coldiretti ha deciso di dare più attenzione e di pianificare nuove opportunità da portare all’attenzione della politica e del legislatore. Si parla infatti di un settore che a livello nazionale conta 200 mila addetti: per questo è stata creata una apposita consulta da parte della confederazione, per avere e dare più rappresentatività. «È un settore che ha un volume d’affari non distante dal vino o dall’olivicoltura, per questo deve avere le stesse opportunità e la dignità delle altre eccellenze made in Italyha concluso Bazzanaservono iniziative puntuali a beneficio del settore. Pensiamo che sono anni che non ci sono misure Psr specifiche, anche questo ha determinato l’abbandono del settore, che va riconsiderato».

Lorenzo Bazzana, responsabile dell’area economica di Coldiretti nazionale

Si è collegato per un saluto anche Mario Faro, fondatore del parco Radicepura, location degli stati generali del florovivaismo del novembre 2021, che ha raccontato l’esperienza di Giarre dove si è finalmente presa coscienza che il sindacato vuole proteggere il settore. «Come è stato ben detto – ha riferito Faro – è un settore molto variegato, un vantaggio dal punto di vista del mercato, ma allo stesso tempo corre il rischio di avere una rappresentatività frazionata. La consulta servirà proprio a questo, per essere un grande contenitore di soluzioni e di programmazione».

Nada Forbici ha spiegato che c’è tutta l’intenzione di creare un “marchio Italia” per i fiori. «Giusto che chi compra possa, in primo luogo, identificare un prodotto e poter scegliere tra un fiore italiano rispetto a uno estero, giusto che il cliente sappia cosa porta in casa sua – ha commentato – potrei non apprezzare una pianta che ha subito trattamenti fitosanitari proibiti in Italia o che ha usato manodopera sfruttata. Tra gli altri problemi ci sono anche le fitopatie e gli organismi nocivi che entrano nel nostro paese senza controllo. Tutto questo ha creato una concorrenza sleale senza freni».

Tra le notizie positive, il Bonus Verde che è stato recentemente confermato per un triennio: un buon risultato, ma migliorabile considerata l’importanza del verde nelle agende della politica attuale, sia italiana che a livello comunitario.

«Quello del florovivaismo è un settore trasversale e strategico in campo agricolo ed economico – ha evidenziato nelle conclusioni il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan che in questi anni si è aperto anche alla multifunzionalità e al coinvolgimento delle persone più fragili in ambito sociale. Di fronte a sé ha ora la sfida ambientale, sia nelle nostre aziende che negli enti locali; ed il futuro è legato alle nuove tecnologie genetiche, che possono dare risposte importanti, oltre alla necessità di essere un settore parte attiva nella programmazione di piantumazione e manutenzione del verde urbano e rurale, accompagnando l’agricoltore nelle nuove opportunità varietali e i cittadini nell’apprezzare il prodotto italiano al pari di quello alimentare».

Mario Faro, fondatore del parco Radicepura