Gli studenti del liceo Paleocapa a confronto con gli architetti del gruppo G124 di Renzo Piano

ROVIGO – Il liceo rodigino Paleocapa incontra il gruppo G124 per migliorare la città. Giovedì 5 maggio, nell’auditorium del liceo scientifico polesano, quasi 200 ragazzi del triennio si sono confrontati con i responsabili del progetto architettonico che in queste settimane vede protagonista la Commenda e la valorizzazione dei suoi spazi.

I ragazzi hanno infatti potuto conoscere il professor Edoardo Narne dell’Università di Padova, coordinatore nazionale del progetto G124, e due dei borsisti che stanno lavorando a Piazza Masslo, i neolaureati Cecilia Spezzati e Riccardo Giacometti. I tre hanno così potuto presentare ai ragazzi del liceo la filosofia del senatore a vita, che da anni sta lavorando assieme ai giovani per il “rammendo delle periferie”, cioè il recupero di zone dimenticate o difficili sparse in giro per l’Italia, spesso con iniziative mirate, piccole ma molto concrete, che servono a ridare dignità agli ambienti. Un’iniziativa che appunto quest’anno vede coinvolte città di grande rilievo come Napoli e Bari, ma anche la nostra Rovigo, col coinvolgimento ovviamente dell’amministrazione comunale e di vari esponenti della società civile. I borsisti hanno così spiegato ai ragazzi di poco più giovani di loro come lavorano, quali idee hanno messo e stanno mettendo in campo, e come tutto questo lavoro si leghi ai loro studi appena conclusi all’università.

D’altra parte, questo non è il primo passo della collaborazione tra G124 e Liceo Paleocapa: nelle settimane scorse due classi dell’istituto sono andate in visita guidata a Padova, per conoscere Ca’ Lando, piccolo quartiere rinascimentale su cui il progetto G124 ha lavorato negli anni scorsi, e altre classi sono state coinvolte in un ampio questionario svolto dai borsisti per capire le esigenze delle persone che, per un motivo o per l’altro, vivono o studiano nel quartiere. Il tutto con la supervisione, da lontano, di Renzo Piano, che periodicamente incontra i borsisti, i tutor e perfino i soggetti sociali coinvolti nel progetto per dare le sue indicazioni e coordinare i lavori.

Il progetto G124 è nato all’insegna dello slogan “Il nostro futuro è nella parte fragile delle città”.

Quando Giorgio Napolitano mi ha nominato senatore a vitascrive lo stesso Pianonon ho chiuso occhio per una settimana. Mi domandavo: io, un architetto che la politica la legge solo sui giornali, cosa posso fare di utile per il Paese? Alla fine si è accesa una lampadina: l’unico vero contributo che posso dare è continuare a fare il mio mestiere anche in Senato e metterlo a disposizione della collettività. Io sono un geometra genovese che gira il mondo e costruisco usando il linguaggio che conosco, quello dell’architettura. Ecco cosa posso fare.”