Grandi applausi per il violinista Glauco Bertagnin e per Gli Interpreti Italiani protagonisti al Tempio della Rotonda con le Quattro Stagioni di Vivaldi

Continuano gli appuntamenti della stagione concertistica dell’Associazione Musicale “F. Venezze”

Le quattro Stagioni di Vivaldi proposte da Gli Interpreti Italiani con Glauco Bertagnin al violino

ROVIGO – “Com’è bella, come brilla la Natura!” inizia il ‘Canto di maggio’ di Goethe dove l’entusiasmo guida la mano e il cuore del poeta di fronte allo splendore della natura che ha ispirato anche Antonio Vivaldi nella sua opera: Le Quattro Stagioni.

Un capolavoro amatissimo dal pubblico di tutto il mondo che l’Associazione Musicale “F.  Venezze” ha riproposto il 3 luglio scorso nella suggestiva cornice del Tempio della Rotonda, nell’ambito della stagione concertistica 2021.

Le Quattro Stagioni nel 1725 rappresentarono, fin da subito, una pietra miliare nel suggestivo campo della musica a programma. Capolavoro del Settecento veneziano è stato interpretato in modo superlativo dal solista noto e brillante, il violinista Glauco Bertagnin, da anni colonna portante de I Solisti Veneti, affiancato da Gli Interpreti Italiani, ensemble d’archi attiva dal 2003. Una coinvolgente e bellissima rappresentazione le cui note, intrise di passione, entusiasmo e preparazione hanno fatto il paio con i capolavori del Maffei, cornice ai bravissimi interpreti.

La musica descrittiva è rassicurante perché all’apparenza depotenzia quell’ansia verso l’ignoto che ogni ascolto musicale consapevole porta con sé: la musica è un linguaggio altro rispetto alla parola.

«Le note di per sé hanno una loro grammatica, una loro sintassi, la musica è una lingua altra rispetto a quella parlata, scritta, quella della nostra logica, per cui essendo una lingua altra può anche disorientarci. Ecco allora che ancorata ad un programma descrittivo si comprende meglio come quello proposto stasera: Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Il fatto di poter riconoscere: la primavera, il temporale estivo, la quiete del pastore che si riposa all’ombra, i tini del mosto in autunno, la gioia per la vendemmia e, il ghiaccio dell’inverno, ci aiuta ad avere un percorso che la nostra logica vuole anche se di fronte alla musica è bello perdersi, tralasciare il programma e, come diceva il grande Leopardi “Naufragar m’é dolce in questo mare”. Le Quattro Stagioni di Vivaldi è uno degli esempi più luminosi che a distanza di tanto tempo è ancora toccante e pieno di suggestioni, non a caso è il concerto che ha raccolto il più alto numero di prenotazioni», ha sottolineato nell’introduzione Nicoletta Confalone vice presidente dell’associazione.

Il là al concerto della serata è stato dato da due brani: Sinfonia ‘La verità in cimento’ e Sinfonia ‘al Santo Sepolcro’. In questo inizio, al Vivaldi profano si affianca il Vivaldi sacro, come era d’uso all’epoca, egli scriveva Sinfonie per le feste importanti della liturgia cattolica. Noto a tutti per i concerti per archi, egli era anche un grande uomo di teatro e ha scritto molte opere.

La Stagione Concertistica ha il patrocinio del Comune di Rovigo, della Fondazione per lo Sviluppo del Polesine in campo letterario, artistico e musicale, e di Asolo Musica, ed è resa possibile dalle sponsorizzazioni delle Fondazioni: Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Banca del Monte, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Asm-Set, oltre che dalla collaborazione con il Conservatorio di Musica F. Venezze.        Un nuovo magico concerto che ha ricevuto molti e prolungati applausi dal pubblico e, una cosa è certa, la musica farà sempre parte del nostro esistere, in tutte le stagioni della vita.