I canti della tradizione storica popolare polesana alle foci del Po

Venerdì 24 settembre la conclusione del progetto dell’Istituto Comprensivo di Porto Tolle nell’ambito del Bando Aperto Scuola della Fondazione Banca del Monte di Rovigo

Nelle foto alcuni momenti del laboratorio musicale con gli alunni della Scuola Primaria e Secondaria

Porto Tolle (RO) – “I canti della tradizione storica popolare Polesana alle foci del Po” è il titolo dello spettacolo che verrà presentato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo di Porto Tolle, venerdì 24 settembre 2021 alle ore 16.30, presso il giardino dell’Istituto Scolastico stesso a conclusione del progetto didattico realizzato nello scorso anno scolastico. Lo spettacolo è aperto alla cittadinanza.

L’iniziativa si inserisce all’interno di una progettualità che, attraverso più attività, coinvolge diverse classi dell’Istituto, resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo tramite il Bando Aperto Scuola, strumento che la Fondazione promuove annualmente e mette a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Rovigo.

Il progetto si inserisce con pertinenza nel Bando il cui scopo, tra gli altri, è quello di incentivare e valorizzare la ricerca storica, in questo caso relativamente alla tradizione popolare, sia come metodo di indagine sia quale attività di recupero di memoria in relazione al territorio di appartenenza. Valore aggiunto di questo progetto è che, nel mentre della sua realizzazione, favorisce coesione e socialità nonché identità   motivo di riflessione sull’attualità.  

Il progetto “I canti della tradizione storica popolare Polesana alle foci del Po” è una delle attivitàdidattiche avvalorate e condivise dalla Dirigente Scolastica Silvana Rinaldi.  Esso intende portare in scena la realtà del territorio bassopolesano e i canti che rappresentano il Delta del Po, attraverso le vicissitudini del passato come alluvioni, mancanza di lavoro, povertà, emigrazioni e la ricerca di una serenità faticosamente assaporata, ma anche il desiderio di gioire per le cose più semplici.

L’idea chiave del progetto è infatti legata alla consapevolezza della particolarità del territorio che si trova al limite orientale di una striscia di terra, compresa tra due grandi fiumi, il Po e l’Adige (quasi a ricordare l’antica Mesopotamia, tra Tigri ed Eufrate), zona non solo di alluvioni, nebbie e zanzare, ma di una terra che cerca il riscatto e che oggi ospita il Parco del Delta del Po ed una comunità di persone attive e ottimiste verso le opportunità del futuro.

I brani che saranno presentati nella giornata di venerdì, tutti di ispirazione popolare, narrano del vissuto reale. Così ad esempio il brano “Polesine” tratta del destino comune a molti polesani che hanno abbandonato la propria terra d’origine, in assenza di opportunità lavorative e a causa di un territorio reso pericoloso da subsidenza e continue alluvioni. Il canto racconta di una persona che ha viaggiato e ha conosciuto il mondo, ma nonostante l’aver visitato luoghi diversi e probabilmente più interessanti, non è riuscita a soffocare il desiderio di tornare nella propria terra, amata e odiata allo stesso tempo.

Altro esempio di canto popolare è “Vongole”, che per molti aspetti, per chi vive nelle zone del Delta rappresentano, “l’oro dell’Adriatico”; ma se oggi la produzione si è elevata a livelli competitivi di tutto rispetto, vi sono stati tempi nei quali così non era: il brano narra infatti di pescatori che si spingono probabilmente al di fuori delle regole consentite, sfuggono al guardiapesca e sono pronti a scontrarsi con chi eventualmente reclama il pescato. Purtroppo, anche se si tratta di un brano musicale, in esso si nasconde la cruda verità degli scontri efferati che, nelle notti scure, fredde e nebbiose delle “sacche”, si consumano per la raccolta del prezioso pescato.

Ed, ancora, “La vecia” rappresenta il saluto alla Befana che con il suo arrivo chiude tutte le feste del periodo natalizio. Questo momento dell’anno è particolarmente sentito dalle genti del Delta ed, in particolare, l’evento con il quale si brucia letteralmente la “vecchia”: esso assume il significato di liberazione per tutto ciò che si è precedentemente sofferto mentre viene bruciato simbolicamente l’anno appena trascorso.

A sostenere e a condurre gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Porto Tolle, in particolare delle classi della Scuola Secondaria di Scardovari e del plesso della Scuola Primaria di Donzella, sono gli insegnanti del corso ad indirizzo musicale Luca Paganini, Nunzio Brigante, Alessandro Tessarin e le insegnanti della Scuola Primaria Arianna Bovolenta, Gianna Mantovani, Elisa Canella. Il supporto tecnico è a cura del prof. Jerry Ercolini, che si è occupato delle riprese video, mentre il supporto musicale è del prof. Antonio Pozzato, relatore del progetto, che ha curato la revisione delle parti musicali e la direzione generale della rappresentazione.