I giovani attori polesani si cimentano con “L’Inferno dei ragazzi”

Il progetto di formazione “Per chi crea” giunge alla restituzione pubblica

ROVIGO – Con “L’Inferno dei ragazzi” giunge alla fase conclusiva una delle sezioni del Progetto “Per chi crea”, un’attività formativa e laboratoriale finalizzata alla conoscenza del mondo teatrale, della società, di se stessi e della cultura contemporanea. Il progetto è stato bandito dalla Siae, Società Italiana degli Autori ed Editori, che ha scelto il Paleocapa come capofila per una serie di attività che si svilupperanno per tutto quest’anno scolastico e che coinvolgeranno anche altri istituti superiori della città, in un’ottica di condivisione, scambio, collaborazione e socialità.

Sabato 27 alle 21 e domenica 28 aprile alle 18, a Teatro Studio andrà in scena lo studio finale del Laboratorio Teatrale curato da Diana Ferrantini e rivolto a un gruppo di 25 studenti, per la prima volta provenienti da diverse scuole superiori della città.

«Questo Studio – il commento del Teatro del Lemming – prosegue il lavoro avviato negli scorsi anni con alcuni studenti del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo. Quest’anno, grazie al progetto “Per chi crea”, il lavoro si è allargato a una più larga comunità. Sembra sempre una scommessa folle quella di provare a mettere in scena, con un gruppo di ragazzi così giovani, alcuni Canti dell’Inferno, rispettando in modo integrale e rigoroso la parola dantesca, lasciandosi incantare, con estrema semplicità, dall’energia vitale e piena di entusiasmo degli studenti. Siamo convinti che occorra sfidare il diffuso pregiudizio che reputa la parola di Dante Alighieri troppo alta o troppo lontana o troppo arcaica per poter essere compresa fino in fondo e restituita da un gruppo di giovanissimi attori. Mentre vorremmo dimostrare che queste parole sembrano scritte proprio per essere abitate da corpi adolescenti, corpi pulsanti di vita e di ardore. La scrittura scenica che abbiamo operato non vuole né sottolineare né chiarire il senso delle parole, il loro significato, quanto proporsi come ulteriore riverberazione poetica».

La restituzione pubblica, a prenotazione consigliata per il numero limitato di posti disponibili, ha la regia di Massimo Munaro e l’assistenza tecnica di Silvia Massicci. La rappresentazione è il risultato di un lavoro realizzato a cadenza settimanale dall’inizio dell’anno e fondato sul metodo originale di lavoro del Teatro del Lemming, denominato I cinque sensi dell’attore, che è incentrato sui principi dell’ascolto, dell’adeguamento e del dialogo.

Ingresso 10 euro; ridotto under 25 e over 65 a 5 euro. Biglietteria aperta a partire da un’ora prima degli spettacoli. Per informazioni e prenotazioni 0425.070643, @., www.teatrodellemming.it.

Per tutti è possibile contribuire al “Diario degli spettatori” descrivendo la propria esperienza sul sito https://spettatori.teatrodellemming.it.