Impresa Pesca Coldiretti agli Stati Generali del settore convocati a Chioggia

Appello ai ministri agricoli a Bruxelles per fermo pesca e massima attenzione per la sicurezza degli sbocchi a mare

Chioggia (VE), riuniti gli Stati Generali della Pesca

Chioggia (VE) – Impresa Pesca è intervenuta oggi a Chioggia per l’apertura dei lavori degli Stati Generali del settore. Alessandro Faccioli coordinatore regionale dell’associazione che fa parte di Coldiretti ha portato i saluti a tutti i presenti in rappresentanza di centinaia di imprese che occupano più di 700 persone. Ad Impresa Pesca aderisce la neonata rete degli allevatori di vongole veraci che raggruppa quasi 200 addetti, di oltre 40 ditte tra cooperative e società agricole dedite all’attività di raccolta della vongola verace in laguna di Venezia.

Nel sottolineare l’importanza strategica dell’evento che anticipa l’appuntamento in programma per il prossimo anno, Coldiretti ha ricordato i punti focali per gli operatori della pesca. Proprio in considerazione della concomitanza del consiglio di ministri agricoli a Bruxelles, Coldiretti ha rivolto un appello sul fermo pesca. «Pur rilevando la necessità di puntare alla compatibilità ambientale sociale ed economica – ha precisato Alessandro Faccioli – questi stop non tengono conto delle altre difficoltà del comparto come la riduzione delle giornate di pesca imposta dalla normativa europea per le imbarcazioni operanti a strascico».

«Le giornate di effettiva operatività a mare – aggiunge Faccioli – sono scese per alcuni segmenti di flotta sotto la soglia di sopravvivenza dell’attività di pesca, specie se consideriamo anche l’assenza di un efficace sistema di ammortizzatori e di valide politiche di mercato capaci di compensare le interruzioni». 

Per compensare tali drastiche riduzioni – afferma Coldiretti Impresa Pesca – il settore avrebbe bisogno di scegliere autonomamente quando operare e quando fermarsi in base alle condizioni di mercato, alle necessità di manutenzione delle barche o alle ferie del personale.  La rigidità del fermo così come concepito attualmente, peraltro, continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, come anche parallelamente lo stato economico delle imprese e dei redditi dei lavoratori. 

L’auspicio è che dal 2022 si possa partire con il nuovo Feampa con positive novità per mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto sia delle esigenze di riproduzione delle specie di maggiore bersaglio e delle esigenze economiche delle marinerie.

Faccioli, infine, ha inoltre spiegato che occorre attivare ogni strumento finanziario dai patti territoriali alle filiere fino ad attingere al Pnnr per procedere al ripristino dello stato funzionale di porti e sbocchi a mare per risolvere in modo permanente, non solo con iniziative spot, le problematiche di insabbiamento e messa in sicurezza degli operatori e imbarcazioni adibite alla pesca professionali, arrivando ad una progettualità concreta per la vivificazione delle lagune dove operano i due terzi delle imprese di pesca e acquacoltura venete.​