La polesana Lisa Roselli entra nella Compagnia Nazionale di Danza Classica del Teatro di Budapest

La ballerina Lisa Roselli (Foto: Cristiano Castaldi - Photo & Movie)

ROVIGO – Come per altri settori dell’arte e dello spettacolo anche la danza classica sta attraversando un periodo di grande sofferenza, anche se non mancano esempi di resilienza come testimonia l’esempio di Lisa Roselli, una delle pochissime ballerine professioniste polesane. La ventunenne di Lusia proprio in questi giorni ha chiuso un periodo veramente critico sotto il profilo professionale, reso ancora più duro dal fatto che fino allo scorso anno l’artista polesana aveva collezionato solo soddisfazioni e successi.

I primi passi di danza Lisa li muove nella scuola rodigina “Artedanza” sotto la guida dell’insegnante Michela Ronda. Dopo 6 anni di studi “rodigini” nel 2013 approda nella “Scuola di Avviamento Professionale del Balletto di Verona”. Nei successivi 3 anni partecipa con successo a diversi concorsi nazionali ed internazionali fino a coronare il sogno di tutte le ballerine di danza classica: conquistare l’accesso all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, tempio della danza mondiale dove si sono formati ballerini del calibro di Nureyev e Baryshinkov. Tre anni di accademia, il conseguimento del diploma e nel 2019 il contratto da professionista con il corpo di ballo del Teatro Mikhailovshy di San Pietroburgo.

«Tutto entusiasmante fino all’aprile del 2020 quando inizia il mio incubo professionale e personale – racconta Lisa Rosellicausa Covid progressivamente vengono sospesi gli spettacoli, chiuso il Teatro, interrotti gli allenamenti; mi sentivo smarrita e senza prospettive. Decido quindi di chiudere la mia esperienza in Russia e di tornare a Lusia. A casa ho ritrovato l’affetto dei miei cari ma, anche se continuavo ad allenarmi, ero amareggiata, scarica, senza motivazioni. Sentivo che dovevo reagire, che dovevo trovare un senso a quella condizione e così nasce l’idea di realizzare un video con una mia esibizione da inviare alle maggiori compagnie di danza classica europee pur sapendo che le audizioni erano sospese in tutto il continente».

Lisa decide di contattare la sua prima insegnate Michela Ronda e, con tutte le difficoltà delle lezioni on line, insieme realizzano una coreografia ed inviano il video: «mi sentivo rinata artisticamente anche se non nutrivo speranze vista la situazione causata dalla pandemia». Poi la sorpresa: «a fine marzo arriva la convocazione della Compagnia Nazionale di Danza Classica del Teatro di Budapest per un’audizione in presenza. Preparo l’esibizione appoggiandomi ancora a Michela Ronda per le sequenze di classico e all’insegnante Nabila Zaia per le sequenze di ballo moderno e a metà aprile volo nella capitale ungherese. Intuisco che sarebbe stata probabilmente la mia unica esperienza ungherese, erano infatti 40 le ballerine professioniste convocate provenienti da tutto il mondo per 6 posti disponibili – spiega l’artista polesana – ho quindi eseguito il mio pezzo e sono tornata a Lusia soddisfatta ma convinta che non sarei stata scelta». E invece… «invece in questi giorni ho firmato il contratto con la Compagnia Nazionale del Teatro di Budapest e il 15 luglio si riparte anche se – confessa Lisa – dopo che non mi è sembrato reale l’incubo che ho vissuto per quasi un anno ora non mi sembra vero il segno che si è realizzato in questi ultimi due mesi».