La rodigina Patrizia Ferrante nella terna dei finalisti del Premio “Il Fagiano d’oro”

L’evento conclusivo con le premiazioni si terrà giovedì 23 maggio presso la Locanda & Cucina “Il Fagiano” a Settepolesini di Bondeno

La scrittrice Patrizia Ferrante, al centro, con l'editore Marco Serri e l'attrice Greta Zarano

Bondeno (FE) – Giovedì 23 maggio, presso la Locanda & Cucina “Il Fagiano” a Settepolesini di Bondeno dalle 20.30 si svolgerà la serata finale del Premio Il Fagiano d’oro, ideato dall’editore Marco Serri. «Abbiamo voluto coniugare la scrittura alla cucina – dichiara Marco Serri – e quando ho scoperto che esisteva un locale con il nome del nostro premio, ho pensato che miglior connubio non poteva esistere e, con il mio staff, abbiamo organizzato questa cena a tema con gli autori finalisti e una giuria popolare com’è tradizione del nostro premio».

Tra i nomi dei tre finalisti, selezionati da un comitato tecnico del Premio istituito dalla casa editrice Il Torchio di Padova, insieme a Marco Bonvicini e Federica Guiato per i romanzi “Il lascito” e “Oltre la siepe” c’è la rodigina Patrizia Ferrante con il suo “Vivrò per sempre”. Durante la cena saranno presentati gli autori e i libri, con interviste, letture e con tre brevi filmati di 3 minuti ciascuno che parlano dei tre volumi finalisti. Greta Zarano, Sebastiano Torelli ed altri attori del Teatro Polivalente di Occhiobello cureranno la conduzione artistica della serata oltre ad aver realizzato i tre cortometraggi. Dopo il dolce, tutti i commensali voteranno la loro opera preferita. Chiunque può partecipare e far parte della giuria popolare, basta prender parte alla cena del 23 maggio con un menù speciale creato per l’occasione dallo chef Mauro Rovatti.

«Perché il fagiano d’oro? Perché il fagiano rappresenta il movimento dello spirito – commenta Serri – e rappresenta al meglio la tipologia delle opere che scegliamo per questo premio. Per le culture orientali costituisce un simbolo dell’armonia del cosmo, è simbolo anche di metodo e spettacolo: a noi piace l’idea che da un libro possa nascere, ad esempio, la sceneggiatura di un film o un testo teatrale. Ed è simbolo della primavera, il periodo in cui si svolge la cerimonia del nostro premio. Da quest’anno, a Bondeno, aggiungeremo anche il sapore particolare della carne di fagiano, selvaggia e molto apprezzata perché saporita e molto digeribile, caratteristiche che devono avere le opere da noi scelte».

Due parole sulle opere finaliste: “Il lascito” di Marco Bonvicini parla di un invito inaspettato, un misterioso lascito dalle inusuali caratteristiche e svariate sfaccettature. Il protagonista si trova, suo malgrado, involontariamente coinvolto in una situazione dagli innumerevoli risvolti. Ma la lenta comprensione di quanto ricevuto sembra volergli indicare una meta diversa da quella inizialmente ipotizzabile. Un romanzo che esce dai classici schemi, ricco di riferimenti e allusioni ai problemi dell’attuale società.

“Vivrò per sempre” di Patrizia Ferrante è una intensa storia d’amore realmente vissuta che dimostra come l’amore vero duri oltre il tempo, oltre ogni difficoltà, oltre ogni cosa possa capitare nella vita.

“Oltre la siepe” di Federica Guiato è ambientato a Recanati, il borgo che diede i natali ad uno dei poeti più famosi e in fondo meno realmente conosciuti, dove si svolge il racconto in un dialogo quasi impercettibile, fatto di pensieri sussurrati cuore a cuore. Una vicenda che si svela e si snoda col fluire dei giorni e al ritmo delle stagioni, sotto la neve o avvolta nella nebbia, bruciata dal sole o al chiaro di luna. Una storia nata a teatro e portata sulla carta.

Alla cena saranno presenti le telecamere del programma #Parliamone, in onda ogni martedì pomeriggio, su TVA Vicenza e si concluderà con la cerimonia di premiazione. Cibo e letteratura, un legame indissolubile nei secoli: Il cibo è la storia dei popoli, il cibo è lo specchio dell’epoca in cui si vive e, proprio per questo, non può essere estraneo alla letteratura.

«È bastata una richiesta “mamma perché non scrivi un libro?” ed è stato in quel momento che quel mare di parole in cui mi ero tuffata ha preso corpo e ne è uscito “Vivrò per sempre” in cui è racchiusa l’essenza della mia vita” – dice Patrizia Ferrante, nata a Rovigo il 12 luglio 1952, insegnante per breve tempo e dopo il matrimonio mamma di Marco, Mirco ed Enrico, a cui ha dedicato la sua vita. Attualmente si dedica alla scrittura e al volontariato al D.H. oncologico di Rovigo. 

Partecipare alla serata costa 25 euro, è gradita la prenotazione presso la Locanda Il Fagiano.