La sostanza organica è l’oro dei campi

Coldiretti Rovigo ne ha parlato in un webinar in collaborazione con Veneto Agricoltura

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ROVIGO – Gli associati di Coldiretti Rovigo si sono ormai trasformati in una vera community di agricoltori. L’associazione ha cercato di trasformare la tradizionale programmazione di incontri tecnici in una serie di webinar; il primo dell’anno, andato in onda mercoledì 20 gennaio dal titolo “Sostanza organica del terreno: istruzioni per l’uso” ha visto un’ampia partecipazione di soci e interessati.

L’incontro organizzato da Coldiretti Rovigo in collaborazione con i ragazzi del movimento Giovani Impresa, si è svolto grazie alla disponibilità di Veneto Agricoltura. Dopo i saluti d’apertura del direttore di Coldiretti Rovigo Silvio Parizzi, il tema è stato trattato da Lorenzo Furlan, dirigente del settore ricerca agraria di Veneto Agricoltura. A tirare le conclusioni e a dirigere il dibattito è stato il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan.

Il tema non è stato scelto a caso: la problematica dell’impoverimento della sostanza organica dei terreni è un dato di fatto, ma l’importante è esserne coscienti, non rimanere indifferenti e cercare le soluzioni. Parizzi ha sottolineato che da diversi anni, Coldiretti Rovigo organizza incontri tecnici in sinergia con il mondo della ricerca e che, per non dover rinunciare a questi aggiornamenti, ha fatto di necessità virtù e ha spostato tutto in aule digitali. Parizzi ha anche comunicato che l’associazione ha già provveduto a una programmazione che permetterà ai soci di rimanere informati, nei prossimi mesi, grazie a questi webinar che tratteranno diversi argomenti.  

Tornando all’incontro, il concetto di fondo è che la sostanza organica non è solo importante, ma necessaria per le performance produttive e quindi redditizie dei terreni e degli imprenditori agricoli. Per migliorarla ci sono alcune combinazioni di tecniche che Veneto Agricoltura ha testato in diverse condizioni traendone un’analisi dettagliata i cui esiti sono stati oggetto di pubblicazione.

«L’agricoltura è un mestiere difficile che deve considerare molti fattori non prevedibili – ha spiegato Furlan – serve conoscenza della variabilità delle condizioni di lavoro, quindi capacità di organizzazione e spirito di sacrificio, in una parola, serve flessibilità. A questo si aggiunge il fatto che il terreno è vivo e complesso, ma è il nostro bene principale; non c’è più tempo da perdere, la sostanza organica ha raggiunto, in alcuni casi, percentuali incompatibili con l’agricoltura e va protetta. Proprio il concetto di flessibilità andrebbe applicato per ottenere il miglioramento della sostanza organica: non esistono principi rigidi perché gli scenari sono diversi».

Furlan ha spiegato quali sono stati i trend messi in atto per difendere la sostanza organica, come l’agricoltura conservativa o quella di precisione e ha anche riportato i risultati di 8 anni di indagini e sperimentazioni condotte nelle varie aziende di Veneto Agricoltura tra cui la Sasse Rami di Ceregnano.

«Oggi più che mai – ha sottolineato Salvan – oltre perseguire la sostenibilità economica si deve affiancare quella di carattere ambientale, una necessità per le aziende che devono continuare a produrre tenendo conto non solo delle quantità, ma anche della qualità. Questa è una esigenza che ci chiede la società civile e che è ormai un caposaldo della politica comunitaria la quale pone sempre più attenzione all’ambiente e alla sostenibilità del settore agricolo. Aggiungo che queste tematiche non devono essere viste come problemi, ma opportunità».

Ampio spazio è stato concesso al dibattito al quale i soci hanno contribuito con domande precise e casi interessanti di prova nelle loro aziende.  A tal proposito il relatore auspica che venga fatta una vera e propria mappatura per evidenziare e conoscere le differenze dei nostri terreni, per razionalizzare gli interventi e conoscere i limiti. Il prossimo appuntamento è previsto per febbraio.