L’amministratore delegato delle case di cura “Città di Rovigo” e “Madonna della salute” chiamato a far parte dei 30 componenti italiani della task force “Salute & Scienze della vita”

Mazzuccato: «Il nostro territorio ed il nostro paese sono interconnessi con il resto del mondo e comuni sono le problematiche: la prima è la carenza di personale medico. Occorre investire sui giovani»

Stefano Mazzuccato

Porto Viro (RO)Stefano Mazzuccato, amministratore delegato delle case di cura “Città di Rovigo” e del presidio ospedaliero “Madonna della salute” di Porto Viro è stato chiamato a far parte dei 30 componenti italiani della task force “Salute & Scienze della vita” del B20, il Business Summit del G20, l’organismo che riunisce le più importanti economie del mondo, del quale l’Italia ha assunto in gennaio, per la prima volta nella storia, la presidenza.

«È una grande occasione poter far sentire la voce del Polesine in questo importante organismo. Il nostro territorio ed il nostro paese sono irreversibilmente interconnessi con il resto del mondo dove emergono – spiega Mazzuccatoproblematiche comuni. La prima è la carenza di personale medico: in Italia il 50% dei medici e il 21% degli infermieri ha più di 55 anni di età portando l’età media dei dipendenti del servizio sanitario nazionale tra le più elevate dei paesi sviluppati. Di conseguenza, le previsioni ci dicono che nei prossimi anni ci saranno carenze di medici ovunque al mondo ma particolarmente in Italia che, dopo il Giappone, è il paese più anziano del pianeta».

I dati ci dicono inoltre che, nel 2020, gli italiani over 65 erano pari al 23 % della popolazione, percentuale destinata a salire nei prossimi anni fino al 30%. «Ci sono tutti gli elementi per una “tempesta perfetta”: aumento degli anziani, diminuzione dei medici e riduzione delle risorse disponibili a causa della pandemia.  Per anni la parola d’ordine è stata ‘disinvestire’, e le conseguenze si sono viste, dal calo di posti letto a quello del personale sanitario, sino al sovraccarico di lavoro per i medici. Il veleno prodotto dalla pandemia è l’incertezza. E l’antidoto che la politica economica deve mettere in campo in fretta è la costruzione di un futuro sostenibile che passa necessariamente per una adeguata formazione delle risorse umane non solo in campo sanitario».

La pandemia e l’invecchiamento della popolazione ci impongono quindi un ripensamento del sistema sanitario con la necessità di porre attenzione in primis al sistema educativo e successivamente alle risorse finanziarie. «La chiave del successo è sempre la preparazione – conclude Mazzuccato – e l’investimento sui giovani è un tema in cui, come ha ricordato il premier Mario Draghi, la visione di lungo periodo deve sposarsi con l’azione immediata. Perché un paese che non investe sui giovani è un paese senza futuro».