Maltempo: lagune in pericolo

Faccioli (Coldiretti Impresapesca): «Necessario attivarsi subito per evitare altri danni: cavane in pericolo e orti soffocati dalla sabbia dopo la prolungata siccità»

Rosolina (RO) – Dopo la straziante siccità, è arrivata la sabbia a cancellare il fragile equilibrio delle lagune e non sono ancora quantificabili i danni al settore pesca, in generale, a seguito dell’ondata di maltempo di martedì 22 novembre. Le imbarcazioni dei pescatori sono uscite solo giovedì 24 novembre, perché mercoledì c’era ancora mare mosso.

«Il litorale di Rosolina è andato parzialmente distrutto, ma la sabbia che si è spostata da lì è entrata nelle lagune di Marinetta e Caleri – spiega il presidente della coop Albarella, Denis Mantoan – La sabbia ha sommerso gli orti di vongole e l’insabbiamento provoca l’inesorabile moria del prodotto per soffocamento. Su questo fronte non possiamo fare più nulla, tra qualche mese, quando andremo a raccogliere il prodotto, vedremo la percentuale rimasta per la vendita. Ogni volta che arriva una mareggiata che colpisce il litorale, il problema si riversa nelle lagune, purtroppo questo fenomeno è sempre più frequente e violento».

Non ci sono solo le lagune di nell’elenco dei problemi di questo settore. «Lasciando stare i danni materiali a motori e gruppi elettrogeni – prosegue Mantoan – la diga esterna di Moceniga, località Rosolina, ci ha protetto per miracolo. Era stata costruita per proteggere gli approdi. Durante il fortunale di martedì, mentre c’era acqua alta non c’era vento, arrivato successivamente, altrimenti le onde avrebbero scavalcato la diga e avrebbero colpito le cavane distruggendole. Serve un intervento di innalzamento della diga di Moceniga, questa volta mancavano circa 30 centimetri e l’acqua avrebbe raggiunto le cavane spazzandole via come accaduto in altre zone nel 2019».

Passando invece nella zona di Porto Tolle, a Scardovari e Pila, si cercherà di capire nei prossimi giorni i danni che hanno subito i filari di cozze. «La mareggiata è stata eccezionale – commenta Alessandro Faccioli responsabile di Coldiretti Impresapesca Rovigo – non sia per forza del vento, circa 120 km orari, che per altezza della marea, quasi di 2 metri. Il cambiamento climatico sta sconvolgendo l’ambiente e ha già decimato, negli ultimi anni, i raccolti di molluschi con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare. Siamo passati da una prolungata siccità a una ondata di maltempo che ha scaricato l’acqua che ci si potrebbe aspettare in più giorni. Questo provoca danni alle strutture e agli strumenti, marinizzazione e insabbiamento lagune, a scapito dell’attività di migliaia di persone».