Nave canadese scarica grano a Bari, presidio di Coldiretti davanti all’ingresso del porto

L’organizzazione degli agricoltori Coldiretti denuncia la guerra del grano come una forma di concorrenza sleale e di dumping. A rischio anche il grano polesano

ROVIGO – Mercoledì 7 giugno 2023 a Bari all’uscita del porto ‘Varco della Vittoria’ scoppia la guerra del grano con il blitz degli agricoltori che sono costretti a lasciare le campagne per difendere il frutto del proprio lavoro che viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione mentre i consumatori devono fare i conti con gli aumenti dei prezzi per il pane e la pasta. L’appuntamento è fissato proprio a Bari per stringere d’assedio il suo porto dove una nave proveniente da Vancouver sta scaricando grano canadese.

L’iniziativa è degli agricoltori della Coldiretti per una mobilitazione nella regione dove più diffusa è la coltivazione del grano tricolore messo a rischio dalle speculazioni che hanno fatto crollare le quotazioni in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Dinamiche che purtroppo stanno toccando le quotazioni dei cereali coltivati anche in Polesine, come grano duro, grano tenero e mais.

«I cittadini e le istituzioni devono conoscere i costi della speculazione che viene perpetrata a scapito degli agricoltori e dei consumatoricommenta il presidente provinciale di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan da settimane registriamo cali costanti e significativi delle quotazioni dei nostri cereali, a fronte di costi di produzione in aumento. Senza dimenticare le recenti difficoltà legate al clima, con le coltivazioni stressate prima dalla siccità fino ad aprile e poi da una piovosità che ha reso ancora più difficile la gestione agronomica, e che si ripercuoterà sulle produzioni».

«Siamo quindi di fronte a un attacco al nostro Made in Italy – conclude Salvan – è troppo ampia la forbice tra il prezzo pagato in campo e quello del prodotto trasformato, va ridata equità alla filiera che soprattutto nel grano duro deve data valore aggiunto alle nostre coltivazioni e ai nostri prodotti. Questa mobilitazione vuole accendere l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema molto delicato e che è a salvaguardia di un vero patrimonio nazionale».