Occhiobello, la casa di cura formerà gli specializzandi Unimore

Il presidio ospedaliero “Santa Maria Maddalena” entra a far parte della rete formativa di Unimore - Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Diventa operativa la convenzione firmata a luglio

Dott. Giuseppe Maida, responsabile unità operativa di chirurgia vertebrale della casa di cura “Santa Maria Maddalena” di Occhiobello

Occhiobello (RO) – La casa di cura di Occhiobello formerà a partire da quest’anno medici specialisti in neurochirurgia dopo esser entrata a far parte della rete formativa di Unimore, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

«I laureati in medicina di Unimore verranno qui da noi a specializzarsi – sottolinea Giuseppe Maida responsabile unità operativa di chirurgia vertebrale della casa di cura “Santa Maria Maddalena” di Occhiobello – apprendendo le tecniche da noi utilizzate negli interventi di chirurgia vertebrale. La convenzione sottoscritta dalla “Santa Maria Maddalena” con l’ateneo lo scorso luglio rappresenta per noi un riconoscimento di assoluto prestigio anche perché la casa di cura è l’unica realtà avente natura privata accreditata all’interno di una rosa di soli ospedali pubblici: quelli di Sassari, Trieste, Avellino e Udine. Non è affatto frequente che un’università pubblica chieda ad una struttura come la nostra di contribuire ad addestrare i suoi specializzandi».

A passare sotto la lente di ingrandimento dell’Università di Modena e Reggio Emilia ai fini della firma della convenzione è stata la casa di cura nel suo complesso: numero di interventi realizzati ogni anno, dotazioni strutturali, organizzazione della struttura.

«L’attività di chirurgia vertebrale ha preso avvio ad Occhiobello otto anni fa e da allora abbiamo realizzato 1288 interventi – sottolinea Maida – In pratica “totalizziamo” una media annuale di 160 interventi: circa 100 sono realizzati su cittadini ferraresi, il resto su pazienti che provengono, principalmente, dal resto dell’Emilia Romagna, dal Veneto ma anche da Lombardia, Puglia e Calabria».

Scendendo nel dettaglio della tipologia di interventi realizzati ogni anno (160), si evidenzia come 100 di questi riguardino la chirurgia vertebrale protesica.

«Sono gli interventi – aggiunge Maida – che si possono definire “maggiori”, in ragione della loro complessità. In prospettiva il nostro obiettivo è quello di mantenere costante nel tempo il livello di qualità che abbiamo raggiunto in questi anni e confermarci come punto di riferimento sul territorio.