Palazzo Angeli apre le porte alla città per la presentazione del libro “Alla periferia dell’Impero (1813-1821)”

A parlarne, nello stesso luogo dove ebbe a vivere per alcuni giorni l’imperatore Francesco I durante la sua visita ufficiale a Rovigo, gli autori Maurizio Romanato e Maria Lodovica Mutterle

ROVIGO – “Porto soddisfazione del sentimento che anima la buona popolazione di Rovigo verso la mia persona”, sono le parole di Francesco I Imperatore pronunciate il 22 luglio 1819 e riportate nel libro “Alla periferia dell’Impero (1813-1821). Il viaggio di Francesco I, Federico Manfredini, Rovigo e la persecuzione di Carbonari” edito da Apogeo, presentato lo scorso venerdì 25 giugno nella magnifica cornice di Palazzo Angeli.

«Palazzo Angeli, un gioiello dove al primo piano trova sede da qualche tempo, la parte amministrativa dell’Università, un vanto per la città anche per la possibilità di farlo vivere e conoscere e per incrociare l’esperienza formativa del luogo con la presenza dei cittadini», ha detto alla presentazione il presidente del Cur, Diego Crivellari.

«Il Cur di Rovigo – ha poi proseguito Crivellari – ospita in questa prestigiosa sede due atenei: Padova e Ferrara, due significative eccellenze. Il libro presentato questa sera – ha poi concluso – ci permettere di riflettere sulla storia, di ricordarne un pezzo importante, passato proprio per queste antiche stanze, come testimoniano le tante iscrizioni e lapidi che si possono ammirare salendo le scale».

L’appuntamento, a sala con posti esauriti, seppur con le limitazioni anti Covd, ha visto la partecipazione del direttore del Dipartimento dell’Università di Ferrara Daniele Negri che ha ricordato: «Gli studi giuridici in questo palazzo si compiono da quando nel 2019 il dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Ferrara e il suo corso di laurea magistrale in giurisprudenza hanno ottenuto qui la loro prestigiosa sede», prima di proseguire con un breve excursus sul volume evidenziandone le qualità storiche e letterarie.

La collaborazione fra i due autori, Maurizio Romanato e Maria Lodovica Mutterle, è iniziata già qualche anno fa con il volume “Un imperatore a Rovigo”, pubblicato sempre da Apogeo editore, e oggi si presenta con un testo ampliato, aggiornato, che abbraccia un periodo di un decennio all’inizio della Restaurazione. Fa parte della collana “èstra saggistica” e racconta come una piccola città sia diventata capoluogo di una nuova provincia alla periferia dell’Impero asburgico. A parlarne, nello stesso luogo in cui per alcuni giorni si era trasferito l’imperatore Francesco I durante la sua visita ufficiale a Rovigo, sono stati gli stessi scrittori.

Un’analisi approfondita partendo dagli eventi di un decennio in cui la città e la sua provincia vennero costruite e trasformate. Attorno alla Rovigo della Restaurazione nel primo quarto dell’800, si muovevano grandi interessi della Storia: l’illuminista rodigino Federico Manfredini diventa precettore del futuro imperatore Francesco I, intrecciando con lui stretti e contrastanti rapporti legati alla grande politica, da Napoleone a Metternich. Lo stesso Sovrano asburgico visita per due volte la città di Rovigo nel 1819 descrivendola nel suo diario e incrocia le sorti dei patrioti polesani. Dopo oltre vent’anni di sconfitte e drammi personali, dall’esecuzione degli zii alla necessità di concedere in sposa la figlia Maria Luisa a Napoleone, Francesco è strenuo difensore del nuovo assetto europeo costruito al Congresso di Vienna e, ossessionato dalla rivoluzione, diventa persecutore dei Carbonari a causa di una paranoia del potere.

Una censura rigorosa, un sistema di polizia che si autoalimenta sulla base di sospetti politici, le vicende giudiziarie riportate nella relazione del giudice Antonio Salvotti, i sospettati e le loro condanne allo Spielberg e a Lubiana, offrono un quadro della politica del controllo sociale messa in atto. Sullo sfondo, la speranza per una pace riconquistata nei rapporti sempre più complicati con i nuovi dominatori, con i gialli dell’Imperial Regia Delegazione, e la vita di tutti i giorni, raccontata attraverso documenti inediti, anche riguardo a questioni anche oggi attuali come le calamità naturali, la carestia e i ristori statali, la criminalità comune e l’apertura dei negozi nei giorni festivi, il servizio militare e la presenza dell’esercito in preparazione al soffocamento dei moti carbonari di Napoli.

Un affresco completo per il lettore che vuole conoscere le questioni e i problemi nel primo Lombardo-Veneto attraverso la storia della provincia del Polesine. Un viaggio attraverso i luoghi e il tempo sostanziato di immagini del tempo, ma soprattutto dai risultati di un’attenta ricognizione storica della vita di quegli anni.