Per la grande mostra al Roverella Vittorio Sgarbi concede la sua Mimì

Lionello Balestrieri, Mimì…Mimì… (La morte di Mimì), 1898, collezione privata

ROVIGO – Proviene dalla grande collezione di Vittorio Sgarbi una delle opere-simbolo della grande mostra “Vedere la musica. Nell’arte, dal Simbolismo alle avanguardie”, che, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, sarà al Roverella sino al 4 luglio.

Si tratta di un dipinto bellissimo, dedicato a Mimì, la sfortunata protagonista della “Bohème” di Giacomo Puccini. Per l’esattezza, il titolo e il tema del quadro sono “La morte di Mimì”.

Paolo Bolpagni, curatore della mostra, racconta di come, del tutto inopinatamente, sia venuto a scoprire che l’opera, che ben conosceva ma della quale non era riuscito a individuare l’attuale collocazione, gli sia apparsa nella trasmissione televisiva “Porta a porta”. In una serata nella quale a essere ospite di Bruno Vespo era Vittorio Sgarbi, in collegamento. Il celebre critico aveva alle spalle il dipinto che Bolpagni cercava da tempo.

«Per me è stata un’emozione fortissima – racconta Bolpagni – e la conclusione di una lunga caccia al tesoro. Nemmeno i discendenti dell’artista sapevano chi fosse l’attuale proprietario del quadro».

Da lì il contatto con Vittorio Sgarbi e la pronta disponibilità di questi a consentire il prestito della sua opera alla mostra rodigina.

La morte di Mimì”, del 1898, è un capolavoro del pittore toscano Lionello Balestrieri, artista del quale Sgarbi è appassionato collezionista.

Lionello Balestrieri, senese di origine, si formò nelle Accademie di Roma e poi di Napoli, dove fu l’allievo preferito di Domenico Morelli.

Nel 1897 si trasferì a Parigi ed espose al Salon l’opera “In attesa della gloria”, in cui ritrasse se stesso e l’amico poeta Giuseppe Vannicola, mentre, l’anno seguente, presentò “La morte di Mimì”, il dipinto che sarà in mostra a Rovigo.

Vinse con “Beethoven” la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Quel celebre ritratto, acquistato dal Museo Revoltella di Trieste, fu ripresentato alla Biennale veneziana del 1901 e in altre esposizioni europee e americane.

L’attenzione dell’artista toscano per la musica è confermata anche dall’opera dedicata a Chopin e da dipinti ispirati alle opere di Richard Wagner, che saranno anch’essi in mostra a Rovigo.

«Quella di Lionello Balestieri – chiosa Bolpagni – sarà un’autentica rivelazione per i visitatori. Tra l’altro, ho recentemente scoperto che il pittore fu amico di Giacomo Puccini, che possedeva alcune sue opere e che nel 1903 gli donò una propria fotografia con una bella dedica:Al grande artista del sentimento Lionello Balestrieri con ammirazione ed amicizia Giacomo Puccini’. Niente male…».