Rodige. Nascita e sviluppo della città

Grazie al Lions Club Rovigo Host, riemerge un capitolo di storia rodigina

ROVIGO – Un lavoro di due anni, la sinergia di enti e istituzioni, il sostegno di Lions Club Rovigo Host hanno permesso di riscoprire elementi preziosi per tracciare il passato di Rovigo. Martedì 23 aprile, al Museo dei Grandi Fiumi, sono stati presentati alla cittadinanza i risultati del progettoRodige. Nascita e sviluppo della città”, voluto da Lions Club Rovigo Host, in collaborazione con il Museo dei Grandi Fiumi, l’Istituto comprensivo Rovigo 3 e il Comune di Rovigo.

Una complessa attività di ricerca e studio, condotta a partire dagli scavi realizzati nell’ex carcere rodigino, ha portato alla luce una stratigrafia costruttiva, con resti di oggetti di uso per lo più quotidiano.

«Lo scavo – le parole di Raffaele Peretto in rappresentanza del Cpssae – è stato voluto dalla Soprintendenza e arricchisce quanto si conosce della città dagli anni ’60, quando anch’io avevo preso parte a campagne di scavo attorno al tribunale in occasione dei lavori di restauro. È stata confermata l’esistenza nel XV secolo di un monastero intitolato alla Santissima Trinità, che ha lasciato emergere dati di grande valore, che meritano ulteriori approfondimenti».

«I lavori eseguiti con la ditta Archetipo – ha aggiunto l’archeologa Claudia Fiocchihanno portato alla luce le tracce di edifici a uso residenziale, risalenti al XIII secolo, forse in forma di casoni quadrangolari. Nel 1497 è stato fondato il complesso monastico, con ampliamenti nel 1700. Nel 1810 c’è stata la soppressione dell’istituto, sostituito nel 1829 da carcere e tribunale. La chiesa, chiusa nel 1871, è stata poi abbattuta nel 1872».

«Gli scavi – le parole dell’archeologia e docente Alessandra Marcantesono stati svolti su circa due metri di profondità. Sono emerse ceramiche grezze e altre finemente decorate, oltre a tanti cocci di vetro, bottoni, monete. Tra i vetri si possono a fatica riconoscere resti di bicchieri, di fiaschi piccoli e di bottiglie venete, un peso da telaio. Ha partecipato ai lavori, con 22 ore di attività formativa e pratica, un gruppo di 13 studenti della scuola secondaria di primo grado Casalini».

«I materiali rinvenuti – ha aggiunto il ceramista Michelangelo Munarinisono molto interessanti e legati sia alle funzioni del convento che al periodo di riferimento. Tra gli oggetti emblematici, c’è un piatto scodellato graffito a tre colori, di fine XV sec. con una figura femminile in un giardino che si può riconoscere come Caterina Sforza. Ci sono poi un piattello dell’inizio del ‘500 con i simboli della città di Ferrara, una scodella con l’immagine beneaugurante di una coniglia gravida e una parte di una bambolina».

I reperti, restaurati grazie all’ausilio di due professioniste, Nathalie Antonioli e Barbara Bulgarelli, sono stati fotografati dall’artista polesana Raffaella Benetti, che ha presentato un catalogo in cui gli oggetti risaltano per bellezza e per il valore storico-culturale che rappresentano.

Orgogliosa Valeria Cittadin, dirigente dell’I.C. 3, che ha sottolineato il valore formativo del progetto e la competenza con cui è stato svolto.

«La valorizzazione del passato – ha aggiunto Chiara Vallini, conservatrice del Museo dei Grandi Fiumi – è fondamentale. Le collezioni del nostro museo sono sempre in divenire e sono costantemente oggetto di studio e approfondimenti. Il pubblico ha potuto ammirare in sala anche un’esposizione di alcuni dei pezzi restaurati e da sistemare, che forse andranno ad arricchire le sale dei Grandi Fiumi».

«Raccontare la città – ha chiosato Ruggero Zambon, presidente Lions – è il primo passo per tutelarla e valorizzarla, questo ha spinto il Lions Club Rovigo Host a mettere in cantiere Rodige, dopo l’intervento di restauro delle lapidi, del busto e dell’affresco sul portale della Minelliana del 2019. Restaurare alcuni degli oggetti rinvenuti è per noi un dovere civico che ci dà l’opportunità di raccontare la nostra identità e far conoscere Rovigo, riscrivere la sua storia sia in termini di nascita che in termini di rapporti con gli estensi».

 

Al termine aperitivo offerto dal Lions Club a tutti i partecipanti.