Rovigo celebra il Bicentenario del Teatro Sociale

Al ridotto presentato il programma di eventi per festeggiare le 200 primavere del teatro rodigino

Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo, presentazione degli eventi in programma per il Bicentenario

ROVIGO – Il Teatro Sociale di Rovigo festeggia il suo Bicentenario. Il 4 aprile prenderanno il via le manifestazioni promosse per questa importante ricorrenza. Ad aprire le celebrazioni sarà il concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza, diretta dal Col. Leonardo Laserra Ingrosso.

Le iniziative  prenderanno corpo con l’apertura della mostra organizzata nella sala della Pescheria Nuova, con l’esposizione di una serie di elementi di allestimenti scenici creati dal laboratorio del Teatro, in occasione di produzioni liriche realizzate per proprio conto o in collaborazione con vari Teatri di Tradizione e non.

Per l’occasione ci saranno visite guidate gratuite alla mostra con i seguenti orari: mattino 9-10-11-12 aprile ore 10.30; pomeriggio 6-7-12-14 aprile ore 17.30 e 11-13 aprile dopo i convegni al Ridotto.

Sono previsti due convegni e il momento clou, sarà quello conclusivo con una selezione dell’opera L’Adelaide di Borgogna che il 26 aprile 1819 inaugurò il Teatro.

È previsto inoltre, l’annullo filatelico. Chi lo desidererà, il 4 e il 14 aprile potrà acquistare i francobolli con l’immagine della Callas e di Gigli e avere poi l’annullo.

Tutti gli eventi sono stati presentati oggi al Ridotto del Teatro Sociale.

«Ringrazio – ha esordito il Commissario Straordinario Nicola Izzo – chi ha collaborato all’interno di questa struttura, in particolare i responsabili rappresentanti del Comune di Rovigo, principale interprete di questa attività».

«Ringrazio per la presenza Valentina Noce, vice presidente Fondazione Rovigo Cultura, Cristina Folchini, presidente Asm set, Gian Michele Gambato vice presidente Confindustria  Venezia – delegato territoriale di Rovigo, l’assessore regionale Cristiano Corazzari che avrebbe voluto essere presente e ci ha fatto giungere il suo saluto e tutti gli sponsor in generale grandi e piccoli che hanno sostenuto l’evento. Inoltre – ha concluso il Commissario – un ringraziamento lo rivolgo all’istituto alberghiero Cipriani di Adria, che sarà al nostro fianco».

La parola poi è passata ai protagonisti dei vari eventi.

Il Comandate della Guardia di Finanza Dario Guarino, ha illustrato la serata del 4 aprile, partendo dalla nascita della Banda, nel 1926. «Ha suonato nei principali teatri d’Italia ed è composta da 102 membri. Si tratta di un concerto per la città che sono certo avrà un grande pubblico. Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa, il programma sarà legato al territorio con musica classica, contemporanea e jazz».

Maurizio Romanato, giornalista e scrittore, ha poi illustrato su cosa verterà il convegno sui 200 anni di storia. Verrà raccontato e spiegato il periodo di storia che ha visto la presenza a Rovigo dell’imperatore Francesco I, che fu anche al Sociale. «Sarà l’occasione per fare un quadro politico, sociale ed economico dell’epoca e di come viveva la nostra città in quel periodo».

Ci sarà anche un convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti, sull’Architettura storica del Teatro Sociale e infine l’Adelaide di Borgogna.

Una revisione moderna, come ha spiegato il direttore artistico Claudio Sartorato, a cura di Franco Piva, realizzata in forma selettiva su musiche di Pietro Generali. Il maestro Massimo Contiero ne farà la narrazione.

«La popolarità di Generali – ha detto Sartorato – fu inferiore solo a Rossini. Ci sarà la grande Orchestra Regionale Filarmonia Veneta in collaborazione con il Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo e il Coro Lirico Veneto. Gli ingredienti ci sono tutti per una chiusura in grande stile».

Ulteriori momenti di ricordo e divulgazione del nostro Teatro, come ha concluso il Commissario Izzo, sarà l’annullo filatelico e le due targhette, una dedicata a Gabbris Ferrari, regista, docente all’Accademia di Venezia e artefice di laboratori e scenografie con allestimenti al Museo Grandi Fiumi; l’altra all’editorialista Sergio Garbato sempre vicino al Teatro e alla storia culturale cittadina.