Rovigo, il candidato sindaco Federico Frigato: «Povera Iras!»

Il candidato della lista civica “Rovigo si Ama” si smarca dagli interventi apparsi sulla stampa sul caso Iras e spiega in una nota la sua posizione

Federico Frigato, candidato sindaco del progetto civico "Rovigo si Ama"

ROVIGO – Dopo aver annunciato ufficialmente la sua candidatura a sindaco della città di Rovigo, alla testa del progetto civico “Rovigo si Ama”, Federico Frigato esce allo scoperto e spiega in una nota la sua posizione sul caso Iras, esprimendo ampie critiche ai politici di entrambi gli schieramenti.

«Se questi sono i soggetti chiamati a risolvere il problema Iras e Casa Serena – dichiara Frigato – è meglio che i dipendenti si cerchino un altro lavoro e le famiglie comincino a spostare i loro cari ricoverati altrove. L’incapacità a trovare soluzioni e mediazioni da parte dell’Amministrazione Gaffeo e l’irrilevanza ed impalpabilità politica dell’opposizione, in particolare della Lega, hanno già sentenziato la fine della struttura».

Federico Frigato, ritornato a occuparsi di politica dopo un’assenza durata tredici anni, scrive ancora: «Le civiche di Gaffeo chiedono di fermare la privatizzazione nel periodo elettorale? Pensano che i cittadini siano degli smemorati? Ma in questi 5 anni che hanno guidato la città con il PD cos’hanno prodotto se non fuffa e caos?».

Frigato, tuttavia, non esita a rivolgersi anche all’altra parte dello schieramento. «La Lega fa il controcanto? Come mai, dato che in Regione governa, non ha creato le condizioni per risolvere politicamente il problema? Fare amministrazione in questo modo non è solo deludente ma a lungo andare diventa dannoso».

«Noi – prosegue il candidato sindaco – abbiamo un’idea per salvare Iras e Casa Serena, per fermare la privatizzazione e mantenere i posti di lavoro».

Dopo le aspre critiche agli schieramenti di destra e di sinistra, il già assessore alla cultura nella giunta di Fausto Merchiori e presidente del consiglio provinciale nel periodo che ha visto Tiziana Virgili alla guida dell’amministrazione provinciale, cambia registro e, rivolgendosi direttamente ai cittadini, prova a spiegare uno dei punti chiave del suo programma elettorale.

«La nostra proposta? L’istituto va trasformato da Ipab ad “Azienda di servizi alla persona”. Una SRL totalmente pubblica, totalmente di proprietà del Comune. Una vera e propria azienda multiservizi che partendo dall’attuale finalità di RSA e servizi assistenziali, può implementare la gestione con ulteriori servizi alla persona (sociale, assistenza, sanitario, riabilitazione, primo intervento, mense) sgravando il Comune ed ottenendo una maggiore economicità ed il miglioramento della qualità degli interventi attraverso una riorganizzazione complessiva. Naturalmente con l’importante supporto logistico di Casa Serena che a quel punto, contrariamente alla brillante idea di Gaffeo, non sarebbe rasa al suolo ma sarebbe rivitalizzata».

«Questa soluzione – assicura l’esponente civico – è da anni applicata in Emilia-Romagna con risultati eccellenti. Basterebbe, a volte, guardarsi attorno e imparare da altre esperienze invece che ritenersi superiori a tutti e produrre danni».

La nota, infine, termina con un invito: «Siamo disponibili ad un confronto con il commissario di Iras e con i sindacati se lo riterranno utile».