Rovigo: il Polo Natatorio resterà chiuso dal 31 gennaio fino ad aprile

Chiusura necessaria per regolarizzare la gestione e per i necessari interventi a garanzia della sicurezza degli utenti

Da sinistra, il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo e l'assessore allo Sport Mattia Milan

ROVIGO – Il Polo natatorio necessita da un lato, di una regolarizzazione per quanto riguarda la gestione dell’impianto, dall’altra di interventi di manutenzione straordinaria, necessari a garantire la massima sicurezza all’utenza nell’utilizzo dell’impianto sportivo comunale. Pertanto, a partire dal 31 gennaio 2024, il Polo Natatorio verrà chiuso.

Lunedì 15 gennaio il sindaco Edoardo Gaffeo e l’assessore allo Sport Mattia Milan hanno spiegato dettagliatamente, nel corso di una conferenza stampa, tutta la questione.

Questione molto complicata, come ha esordito il sindaco, anche dal punto di vista degli aspetti contrattuali legali. «Ringrazio l’assessore Milan per il lavoro e la costanza con cui ha seguito la vicenda. Ciò che sta succedendo non è la conseguenza di alcuna forzatura, casomai di motivi legati alla legittimità, ricordiamoci che siamo un’amministrazione pubblica ma non ci siamo mossi senza avvisare le nostre controparti nei tempi dovuti. Tutti i protagonisti sapevano esattamente cosa stava succedendo ed era necessario trovare una soluzione. Potevamo chiudere la piscina un anno e mezzo fa e tenerla chiusa per tutto questo tempo, abbiamo fatto il possibile per andare avanti ma abbiamo ritenuto non fosse più procrastinabile la situazione attuale, sia dal punto di vista della necessità di manutenzione straordinarie, sia dal punto di vista legale. Non era più possibile aspettare. Di conseguenza abbiamo costruito un’operazione in grado di ottimizzare al massimo i tempi di chiusura dell’impianto, sia per realizzare lavori di manutenzione straordinaria che saranno importanti, che per chiudere anche tutti gli aspetti amministrativi concessori, affinché l’impianto sia gestito in maniera trasparente. Una cosa è certa: l’amministrazione non ha perso tempo, abbiamo cercato soluzioni, abbiamo chiesto documentazioni, di sederci intorno ad un tavolo per trovare soluzioni su pregressi particolarmente importanti, nulla è stato possibile, pertanto non si poteva proseguire.

Non abbiamo né dormito, né lesinato nel recuperare risorse economiche per manutenzioni ordinarie e straordinarie della piscina. Dato il pregresso, la situazione non consentiva di proseguire un rapporto con chi ha gestito la struttura.

Da un lato abbiamo la responsabilità enorme di completare tutto nei tempi previsti, dall’altro siamo consapevoli dei disagi e su questo abbiamo fatto un lavoro importante di preparazione con chi frequenta la piscina. Stiamo cercando di ridurre al massimo qualsiasi disagio, confidando che a partire da aprile si possa riaprire un impianto a norma, risanificato, che non comporti pericoli per gli utenti e con una gestione finalmente a norma.

Potevamo far finta che la questione potesse aspettare ma si tratta di serietà».

L’assessore Milan è poi entrato nel dettaglio della vicenda.

I fatti – Per quanto riguarda la regolarizzazione della gestione, a fine 2021 è stato dichiarato non valido il contratto di gestione di Rhodigium Nuoto. Da tale data e per tutto il 2022 l’amministrazione ha tentato la via della conciliazione per trovare un punto di incontro, sia sul lato economico (riguardante i canoni di affitto non versati da Rhodigium Nuoto al Comune di Rovigo per un importo di 2,5 milioni di euro), che sulla gestione, con l’ipotesi di un affidamento temporaneo.

A fine 2022, la conciliazione si è rivelata infruttuosa e a gennaio 2023 l’amministrazione ha fissato come obiettivo del settore sport, la redazione del Bando di gara per il nuovo affidamento del Polo Natatorio, avvisando il gestore.

Nel frattempo, a fronte dei canoni di affitto invocati dal Comune, su richiesta del gestore è stato avviato a fine 2022, un ATP (Accertamento tecnico preventivo), ancora in corso, che riguarda la quantificazione presunta di opere realizzate dal gestore in contrapposizione a quanto richiesto dal Comune stesso.

Parallelamente all’ATP, il Comune ha iniziato a chiedere documenti riguardanti integrazioni sulle certificazioni degli impianti, al fine di poter aggiornare e verificare l’agibilità della struttura propedeutica alla pubblicazione del bando. Documenti mai arrivati.

Il Comune ha considerato dunque, attendibili le certificazioni in proprio possesso, anche se in corso di sopralluogo ha riscontrato che alcune parti degli impianti erano state modificate dal gestore, il che ha comportato l’aggiornamento di tali certificazioni impiantistiche.

Dopo aver quasi concluso le operazioni relative all’agibilità, il 7 dicembre 2023, Rhodigium Nuoto ha comunicato al Comune che entro 10 giorni lavorativi avrebbe riconsegnato l’impianto qualora non fosse stata regolarizzata la sua posizione all’interno del Polo Natatorio. Il Comune di Rovigo ha risposto che non sarebbe stato possibile rilasciare titoli autorizzativi alla gestione, con un debito pregresso di 2,5 milioni di euro da sanare, salvo accordo di pagamento del medesimo, non attendibile dal momento che la stessa Rhodigium Nuoto si era opposta chiedendo un ATP.

A fine dicembre Rhodigium Nuoto ha comunicato al Comune di Rovigo che sul fondo della vasca Baldetti si è era staccato il rivestimento, con conseguente rischio per l’incolumità dell’utenza. A stretto giro il Comune ha svolto l’ispezione riscontrando la necessità di intervenire in via d’urgenza per il ripristino delle condizioni minime di sicurezza della vasca. In questi giorni il Comune di Rovigo, che da sempre ha continuato le operazioni di analisi e approfondimenti tecnici su tutto il polo natatorio, ha verificato problemi anche nella struttura “Tosi”, dove si è riscontrato che recentemente si sono staccate parti di intonaco da soffitto e pareti, oltre alla necessità di intervenire con sanificazione degli spazi considerati insalubri per l’assenza di manutenzione ordinaria negli anni, divenuta oggi straordinaria.

Tutti questi motivi hanno portato l’amministrazione comunale a comprimere e far coincidere il periodo di interventi di manutenzione straordinaria con l’espletamento della gara per il nuovo affidamento, ottimizzando dunque la garanzia del servizio fino ad oggi e restituendo in questo modo alla cittadinanza, nel più breve tempo possibile, un impianto sicuro, sano e regolare nella sua gestione.