ROVIGO – L’ufficio studi di Confcommercio Imprese per l’Italia stima in oltre 15 milioni le famiglie interessate al periodo dei saldi invernali e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro.
«Saranno saldi molto apprezzati dai consumatori per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità – afferma il presidente provinciale Stefano Pattaro, imprenditore nel settore abbigliamento – Maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori potrebbero diventare oggetto dei desideri dei consumatori per via dei prezzi che, in genere, non hanno subito aumenti, come invece in altri settori merceologici che hanno risentito dell’inflazione. Con queste premesse, l’aspettativa è di una crescita dei saldi per almeno il 10%.
È bene ricordare che la merce venduta a saldo in maniera corretta, produce solo la liquidità al negozio, non dei reali guadagni all’attività. Quelli potranno arrivare dalla fiducia che i consumatori ripongono nei nostri negozi se saranno orientati verso strategie legate alla sostenibilità, all’innovazione, alla qualità e non solo al prezzo, perché quel genere di strategia si è dimostrato perdente nei confronti della grande distribuzione prima e del commercio elettronico adesso».
«Dai saldi invernali – prosegue il presidente provinciale di Confcommercio – ci si aspetta, generalmente, un maggiore fatturato rispetto a quello dei saldi estivi anche se, quest’anno, il tradizionale Black Friday di sconti a Novembre in realtà non è durato una sola giornata, ma tutto il fine settimana più il lunedì successivo con il Cyber Monday dedicato ai prodotti elettronici, tecnologici».
«La politica degli sconti – conclude Pattaro – se da un lato è utile dal punto di vista promozionale, dall’altro diventa pericolosa quando i negozi si “aggrappano” a queste giornate per anticipare i saldi invernali, “rovinando” gli acquisti in vista del Natale, generalmente a partire dall’8 dicembre. I regali più gettonati sotto l’albero continuano ad essere, infatti, i prodotti del fashion: maglieria, pantaloni, piumini, abiti, giacche, per poi passare agli accessori come scarpe, sneakers, borse, fino agli articoli sportivi».
Secondo il presidente di Confcommercio Rovigo, la ricetta per rilanciare la fiducia, e quindi generare utili per le imprese, è quella di accelerare il taglio delle tasse, a partire dall’Irpef e dagli oneri contributivi a carico delle aziende, come pure sarebbe importante pensare a politiche incentivanti per le locazioni commerciali al fine di contrastare il vuoto vetrine nei nostri centri urbani.