Siccità: liturgia in aiuto degli agricoltori

Salvan: «Ci sono forti disagi per le lavorazioni, serve altra pioggia».

ROVIGO – Si terrà lunedì 4 aprile alle 18,30 nella chiesa della Madonna Pellegrina del quartiere Commenda di Rovigo una santa messa propiziatoria per l’arrivo della pioggia. La funzione sarà celebrata dal Vescovo Mons. Pierantonio Pavanello assieme al consigliere ecclesiastico Don Carlo.

Il consiglio provinciale di Coldiretti si era riunito a metà marzo e aveva sentito la necessità di unirsi in preghiera per sperare nell’arrivo della pioggia. «Una piccola perturbazione è arrivata, ma ricordiamo che abbiamo atteso la pioggia per cento giorni – commenta il presidente Salvan – e non è sufficiente, se pensiamo a quanti mesi di lavorazioni abbiamo davanti e che necessitano l’uso di acqua. La situazione è critica perché nell’inverno appena passato le precipitazioni sono state praticamente dimezzate e l’allarme siccità non è stato arginato dalla perturbazione appena conclusa. A questo si aggiunge anche la grandine che ha già colpito la nostra provincia e che intensità ancora più forte nel padovano o in Piemonte, segno di un clima sempre più bizzarro e imprevedibile. A fianco degli agricoltori ci sono anche i sacerdoti che assieme a noi hanno organizzato questa liturgia propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni e l’arrivo di ulteriore pioggia».

La siccità minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che si trovano nella pianura padana. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla mancanza di pioggia e negli ultimi giorni erano partite le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, ma con i terreni aridi e duri. In molte zone era già partita l’irrigazione di soccorso perchè le operazioni erano troppo problematiche. A questo si aggiunge l’ulteriore problema della risalita del cuneo salino.

I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto. Il Veneto trattiene solo il 5% della pioggia, meno della metà della media nazionale. Proprio venerdì si è tenuto un incontro con i vertici dell’associazione Anbi Veneto che rappresenta i Consorzi di bonifica, nelle persone di Francesco Cazzaro e Andrea Crestani, rispettivamente presidente e direttore, insieme agli altri dirigenti di espressione Coldiretti hanno incontrato a Mestre il direttore della Federazione regionale Marina Montedoro.

«I consorzi di bonifica sono strategici per l’irrigazione e la difesa idraulica – conclude Salvan – Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie ci sono numerosi progetti, già cantierabili, da parte di Anbi: l’obiettivo è quello di strutturarsi per creare invasi per raccogliere l’acqua quando si verificano precipitazioni violente per essere rilasciata duranti i lunghi periodi di assenza di acqua. È davvero necessario correre ai ripari dopo quello che abbiamo visto negli ultimi anni, dobbiamo essere pronti ad affrontare il futuro per salvaguardare il nostro settore che, ricordiamo, produce cibo, un elemento essenziale per la vita di tutti».