“Stop vendita sottocosto di cibi e bevande”: la richiesta di Coldiretti

Le offerte sottocosto dei supermercati, in tempo di Covid, rischiano di far chiudere le aziende agricole

ROVIGO – In un momento difficile per l’economia e l’occupazione occorre intervenire con decisione per impedire le vendite sottocosto di cibi e bevande che si spingono le aziende agricole ed alimentari alla chiusura in un momento in cui è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza pandemia che ostacola gli scambi e favorisce accaparramenti e speculazioni. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla necessità di un serio intervento normativo del parlamento contro le pratiche commerciali sleali a integrazione della Direttiva UE 2019/633.

Il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali da parte della distribuzione – sottolinea la Coldiretti – non può essere scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato. Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia – precisa la Coldiretti – vanno a remunerare il prodotto agricolo per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale.

«Da tempo assistiamo a questa ingiustizia, è arrivato il momento di rendere equa la catena di distribuzione degli alimenti – conclude Carlo Salvan, presidente di Coldiretti RovigoA pagare ogni volta le conseguenze di queste scelte sono i produttori agricoli che non riescono nemmeno a coprire i costi di produzione. Se necessario si cominci a sanzionare, sono comportamenti sleali e abusi di potere che si perpetuano da troppo tempo, bisogna controllarli, ma soprattutto fermarli».