ROVIGO – Si è chiusa nel segno del mistero e del romanticismo l’edizione 2025 di “Quello che le donne scrivono”, la rassegna dedicata alle voci femminili della narrativa contemporanea in Polesine. Venerdì 5 dicembre, nel Salone d’Onore di Palazzo Casalini, il sesto e ultimo appuntamento ha avuto come protagonista il romanzo “Sussurri. I fantasmi di Ca’ Ligo” (Delos Digital) di Elisa Cappelli, in dialogo con la giornalista Alessandra Borella. A fare gli onori di casa Laura Drago, in rappresentanza del Consiglio di amministrazione della banca.
L’evento rientrava nel calendario della terza edizione della rassegna promossa dall’associazione culturale CRAMS con il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale e con il patrocinio del Comune di Rovigo, della Provincia di Rovigo e della Consigliera di Parità della Provincia di Rovigo. L’incontro ha messo al centro la qualità del confronto: un dialogo serrato e approfondito, capace di mantenere viva l’attenzione del pubblico sulla storia raccontata e sulle caratteristiche dei personaggi che animano il romanzo.
La conversazione fra Elisa Cappelli e Alessandra Borella si è rivelata particolarmente intensa e coinvolgente. La giornalista ha condotto il discorso con grande sensibilità, entrando nel cuore della poetica dell’autrice e facendo emergere i diversi livelli di lettura del libro, senza però svelarne eccessivamente la trama. «Scrivere per me significa dare forma alle domande che porto dentro – ha raccontato Elisa Cappelli – e trasformare in racconto quelle zone d’ombra che tutti, in fondo, attraversiamo. Morgan e Agatha sono nati così: dal desiderio di indagare cosa resta dell’amore quando la realtà si fa sottile come una nebbia del Delta».

Cappelli ha risposto con precisione e chiarezza, accompagnando il pubblico dentro la storia di Morgan e Agatha e soffermandosi sulle caratteristiche psicologiche dei personaggi, ma lasciando intatto il piacere della scoperta. Borella, a sua volta, ha sottolineato la ricchezza narrativa del romanzo: «Questa storia affascina perché mette in dialogo il visibile e l’invisibile. Il paranormale qui non è evasione, ma un modo per parlare delle nostre fragilità più umane».
“Sussurri. I fantasmi di Ca’ Ligo” è stato presentato come un paranormal gothic romance ambientato nelle atmosfere nebulose del Delta del Po. Protagonisti sono Morgan, giovane spettro che vive nella “Sacca”, luogo sospeso dove le anime sostano finché non hanno risolto le questioni terrene, e Agatha, una liceale segnata da un profondo senso di solitudine e da un’eccessiva accondiscendenza verso gli altri. Il loro incontro, legato alla misteriosa dimora di Ca’ Ligo, dà vita a una storia d’amore “impossibile” che porta a galla segreti, ferite e nodi irrisolti.
Nel corso della serata, Cappelli ha illustrato come i due protagonisti rappresentino i poli opposti dell’amore – quello egoistico e quello altruistico – e come il romanzo indaghi il confine sottile tra amore vero e amore tossico, costruendo un percorso di crescita personale in cui il sentimento diventa autentico solo se conduce alla maturazione di entrambe le parti. Particolare attenzione è stata dedicata alla figura di Agatha, pensata come adolescente fragile, introversa e “troppo buona”, quasi una “crocerossina” in cui molte donne altamente sensibili possono riconoscersi.
Ampio spazio è stato dato al rapporto tra paranormale, spiritualità e natura. Elisa Cappelli ha raccontato la propria visione di un mondo che va oltre la materia percepibile, dove la magia si cela nei dettagli del quotidiano e, in particolare, nei paesaggi naturali. In questo senso, il Delta del Po non è un semplice sfondo, ma un vero e proprio personaggio: nebbie, acque immobili e silenzi sospesi diventano specchio degli stati d’animo dei protagonisti. La villa che ha ispirato Ca’ Ligo – l’elegante Ca’ Nani a Taglio di Po – è stata evocata come esempio di quel legame profondo fra memoria dei luoghi, storia e narrazione che attraversa tutto il romanzo.
La serata ha chiuso la terza edizione di “Quello che le donne scrivono”, che nel suo percorso ha dato spazio ad autrici del territorio in un clima di ascolto, confronto e condivisione, confermando la rassegna come un laboratorio di incontri di qualità.
«Sono profondamente grata a Bvr Banca Veneto Centrale, alle istituzioni che ci sostengono e a tutte le persone che hanno seguito con interesse gli incontri di questa edizione, dimostrando quanto ci sia bisogno di momenti di ascolto e confronto attorno alle storie scritte dalle donne – ha affermato Chiara Paparella, ideatrice della rassegna e presidente di CRAMS, a margine dell’incontro – Invitiamo fin d’ora le autrici del territorio a far pervenire le loro opere di narrativa alla segreteria dell’associazione CRAMS: saranno sottoposte all’attenzione del nostro gruppo di lettura, che nel corso dei prossimi mesi selezionerà i romanzi protagonisti della prossima edizione di “Quello che le donne scrivono”. A tutti, un arrivederci a novembre 2026».








































