Ucraina, i rodigini si mobilitano. A San Bortolo prosegue la raccolta di cibo e medicine

Nella chiesa parrocchiale di San Bortolo prosegue incessante l’attività dei volontari coordinati da don Andrea Varliero. L’invito è quello di raccogliere medicinali, prodotti alimentari e per l’igiene personale, coperte e sacchi a pelo per dare conforto e aiuto alle persone in fuga dalla guerra.

ROVIGO – Nella chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, don Andrea Varliero coordina una raccolta di abiti, cibo, medicinali e giocattoli per la popolazione ucraina travolta dalla guerra scatenata dalla Russia. E la risposta, non solo da parte dei parrocchiani ma anche di persone che arrivano da ogni luogo del Polesine, è stata eccezionale: una gara di solidarietà che sta mobilitando tutti.

Nella cappella di San Gregorio, divenuta punto di riferimento della comunità ucraina rodigina, sono in tanti a darsi da fare per raccogliere la grande quantità di materiale donato e imballarlo in cartoni che poi verranno caricati su furgoni e camioncini, che settimanalmente partono da Rovigo alla volta del confine tra la Polonia e l’Ucraina.

Ogni giorno è una processione di auto che si avvicendano nel piazzale della chiesa per lasciare il proprio contributo nei cestoni color verde con il cartello “donazioni per l’Ucraina”, collocati sul sagrato, oppure per raggiungere il punto di raccolta nel chiostro del Monastero degli Olivetani, che per tutta la giornata risulta animato dall’operosa presenza dei tanti volontari italiani e ucraini.

La richiesta quella è di reperire: zucchero, pasta, riso, sale, passata di pomodoro, olio, tè, caffè, alimenti per bambini, frutta e verdura in scatola. E poi: shampoo, bagnoschiuma, dentifricio, saponi, spazzolini, assorbenti, pannolini per bambini, creme protettive, disinfettanti. Servono inoltre abiti, coperte e sacchi a pelo. I prodotti non devono essere in confezioni di vetro e non a breve scadenza. Il materiale raccolto potrà essere portato al punto di raccolta tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 18.00. Per informazioni 348.8729212.

«Solidarietà, una parola che gli italiani conoscono bene – è stato il commento di una signora che proprio questa mattina ha risposto all’appello rilanciato via social e chat – Siamo venuti con mio marito a donare un po’ di generi alimentari alla popolazione ucraina e sono felice di aver visto che tante altre persone, come noi, sono venute per aiutare chi in questo momento ha più bisogno. Chi può aiuti, il grazie che ci ha dato in cambio il ragazzo che ha preso la spesa, non ha prezzo».

Sul fronte donazioni economiche si è mossa anche la Caritas Diocesana, che ha attivato una raccolta fondi, destinata alla prima accoglienza delle famiglie in arrivo nel nostro territorio. Per contribuire sarà sufficiente effettuare una donazione sull’Iban IT 17E0 8590 1220 0041 00000 67224 indicando come causale “Emergenza Ucraina prima accoglienza”.