“Una gara per tutti grazie all’impegno di molti”: successo per la prima Resia Rosolina Relay con tappa finale a Rosolina Mare

ROVIGO – Dall’Alto al Basso Polesine, dopo aver esplorato un tratto del territorio di Verona, con partenza da Resia, in provincia di Bolzano.  Lungo il corso dell’Adige, ben 420 km della staffetta podistica interregionale “Resia Rosolina Relay” di cui 80 chilometri in provincia di Rovigo. Due notti, 39 punti di cambio staffetta presidiati, 290 atleti impegnati che si sono susseguiti correndo ognuno praticamente una maratona suddivisa in quattro frazioni da circa 10-12km ciascuna. È stato un successo, la prima edizione della Resia Rosolina Relay che si è svolta lo scorso week end, il 2, 3 e 4 ottobre. Evento al quale ha contribuito anche l’Unione Italiana Sport per Tutti coordinato da Cinzia Sivier che oltre che consigliere Uisp Rovigo, è ai vertici dell’Associazione RunIt nel pool dell’organizzazione dell’evento. Una gara per tutti, alla quale hanno partecipato anche atleti in handbike.

Una scommessa vinta per gli organizzatori che in Polesine ha visto in prima fila l’associazione sportiva RunIt di Rovigo, organizzatrice della manifestazione podistica “Rovigo in Love” assieme all’ASV RennerclubVinschgau, GAAC 2007 Veronamarathon asd. «L’emozione di accogliere l’ultimo staffettista della prima squadra al taglio del traguardo è stata unicaracconta Cinzia Sivier, consigliere Uisp e dirigente RunIt –  Appagante, dopo gli sforzi, è stato poi sentire i commenti a caldo dei partecipanti, tutti molto soddisfatti».

L’entusiasmo a Rosolina, tappa di arriva in piazzale Eurpa, pochi giorni fa era palpabile. Nel tratto polesano il meteo è stato clemente e ha permesso agli atleti di correre con più serenità, rispetto invece alle condizioni avverse al momento della partenza della staffetta a Resia, in provincia di Bolzano. In provincia di Rovigo il percorso è stato delineato nei minimi dettagli da ASD RunIt fin da agosto e ben presidiato durante la gara dai tanti volontari che hanno accolto la richiesta di aiuto. A Badia Polesine, a Sperone della Bova, prima tappa polesana della staffetta, ad attendere l’arrivo degli atleti nella notte tra sabato e domenica c’era Tiziano Quaglia, presidente di Uisp Rovigo,  che ha operato grazie anche alla collaborazione del Comune di Rovigo che ha messo a disposizione alcune attrezzature.

«Non sono stata sola in questa avventura. I partecipanti hanno apprezzato il tratto polesano sia per l’assistenza dei volontari sul percorso sia per gli aspetti paesaggistici. A tutte le persone che mi hanno aiutata va il mio grande grazie, per l’attenzione e la pazienza» dice con emozione Cinzia. Dai collaboratori stretti della RunIt Alessandra Zambon, Roberta Ghirardini, Fabio Bozza e Cristiano Gasparetto, al grande numero di volontari. Ogni gruppo ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento, Gruppo Podisti di Saguedo, ASD Podisti San Valentino di Lusia, ASD Running di San Martino di Venezze, i volontari di Pettorazza Grimani che capitanati da Sandro Boaretto hanno presidiato anche il cambio di Cavarzere, la pro Loco di Loreo e la Protezione Civile di Rosolina.

E ancora il gruppo “Camminatori per Caso” di Ceregnano che hanno accolto al Palazzetto dello Sport di Rovigo i podisti che hanno riposato alcune ore e si sono rifocillati presso la struttura, messa a disposizione dal Comune, garantendo i controlli previsti dai protocolli anti covid. Cinzia Sivier ringrazia anche la Polizia Locale di Lusia, di San Martino di Venezze, di Cavarzere e gli amministratori degli otto Comuni interessati al passaggio.

«La loro presenza durante l’organizzazionespiega Sivierha garantito il superamento di varie difficoltà in manifestazioni così imponenti e complesse». Infine grazie ai gruppi Odv Protezione Civile dell’Anps di Rovigo e nucleo di volontariato ANC di Chioggia per il servizio di sicurezza e di viabilità sulle strade attraversate dal percorso. «È stata un’esperienza importante per la nostra ASD e per Uisp e ci sono già le basi per ripeterla anche il prossimo anno con progetti che riusciranno sicuramente a valorizzare il nostro bel territorio» conclude Cinzia Sivier.