Coldiretti Rovigo capofila di un progetto rivolto alla coltura della canapa

Campo sperimentale di canapa

ROVIGO – Lavorare su un piano di settore che possa incentivare la produzione, sostenendo la ricerca e l’innovazione tecnologica nonché rafforzando le politiche di filiera. Questi gli obiettivi del tavolo della canapa industriale. Hanno preso parte in tutto 48 componenti, rappresentanti dei ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’Arma dei Carabinieri per la Difesa, dei tre dipartimenti del Mipaaf, degli Enti vigilati Crea, Ismea e Agea nonché delle Regioni.

Una coltura, quella della canapa, che negli anni ’40 del secolo scorso aveva raggiunto i 100mila ettari. Un rinnovato interesse è stato registrato da qualche anno e il Veneto conta ora circa 100 ettari dediti a questa coltura con una produzione che raggiunge i 12mila quintali. L’arrivo delle fibre sintetiche e la progressiva e massiccia introduzione di queste nell’industrializzazione del nostro Paese hanno portato all’abbandono di questa coltivazione e al progressivo declino della filiera.

Il ritorno alla canapa è un fenomeno pressoché recente, legato all’eco-sostenibilità della stessa, in una visione futura “green” dell’agricoltura, oltre alla sua versatilità per quanto riguarda la varietà nell’ambito della trasformazione: alimenti, cosmetici, tessuti, bioedilizia, lubrificanti e olii per uso industriale e biocarburanti, bio-imballaggi, componentistica per auto fino alla bio-ingegneria.La canapa sta, di fatto, vivendo oggi una seconda giovinezza. Coldiretti Rovigo crede fortemente in questa coltura tanto che è il capofila di un progetto triennale dal titolo “Produrre canapa nella filiera alimentare e agro industriale”. Il progetto sta seguendo le sue fasi di sviluppo, dalle prove in campo alla trebbiatura, alle sperimentazioni sull’alimentazione dei vitelli a carni bianche; proprio a fine 2020, si è tenuto un webinar per fare il punto della situazione del progetto. 

«Crediamo fortemente nello sviluppo di questa coltura per la sua eco-sostenibilità in una visione ‘green’ dell’agricolturaspiega Silvio Parizzi direttore dell’Associazione Polesana ColdirettiIl progetto, di cui siamo capofila, sta proseguendo nella sua programmazione e in queste prime fasi abbiamo coinvolto diversi partner come il Crea, l’Università di Padova e delle aziende associate del nostro territorio. L’apertura di questo tavolo è un’importante opportunità al fine di normare e sostenere un comparto in costante crescita».