Tornano in classe dopo 57 anni dal diploma

Il gruppo di ex diplomati all’Itis Ferruccio Viola di Rovigo ha sollecitato i ragazzi ad amare lo studio e a non sprecare occasioni di crescita e di formazione

ROVIGO – 57 anni dopo il diploma di periti elettrotecnici, 17 ex studenti tornano in classe all’Itis Viola-Marchesini.

Per ritrovarsi a Rovigo sono partiti da Modena, da Perugia, da Mestre, da Bologna, perché per tutti l’appuntamento in classe, dopo oltre mezzo secolo, è irrinunciabile.

All’Itis sono stati accolti dalla dirigente scolastica, Isabella Sgarbi, e dal prof. Fabrizio Pizzardo che ha voluto far incontrare il gruppo degli “ex” con la sua classe di elettrotecnica. «L’obiettivo – ha spiegato Giuliano Paoli che dell’evento è stato il principale promotore – è testimoniare ai giovani studenti la nostra affezione per una scuola che in termini professionali ci ha aperto molte possibilità, offrendoci basi solide per affrontare i più disparati percorsi universitari, ma anche garantendoci importanti competenze professionali, che alcuni di noi hanno potuto far fruttare immediatamente.  Tra i meriti di questa scuola – ha aggiunto – è soprattutto l’averci aiutati a crescere come persone e come cittadini responsabili, pronti ad accogliere le sfide senza timore».

Paoli, che per 34 anni è stato dirigente di una importante multinazionale, ricorda con affetto e stima tutti i suoi docenti. Ne ricorda la preparazione, la passione, la capacità di entrare in relazione con gli studenti e di offrire loro sempre stimoli nuovi.

Nella sede di viale della Costituzione, insieme a Paoli c’erano: Giorgio Bertucci, Roberto Boccato, Tullio Boschini, Giuseppe Buoso, Lidio Destro, Raffaele Donatoni, Giorgio Furin, Remo Mazzucco, Flavio Monesi, Gino Moro, Federico Padovani, Adriano Rosatti, Maurizio Zanchetto, Sergio Zanirato, Alberto Zuolo.

Al gruppo degli ex diplomati in visita all’Itis si è unito anche il presidente della Rugby Rovigo, Francesco Zambelli, anch’egli diplomato all’Istituto Ferruccio Viola. Parlando ai ragazzi, il commendator Zambelli ha raccontato la sua esperienza di studente prima e di imprenditore poi, ma ha anche raccontato del suo affetto per il territorio, per il Polesine e per la città di Rovigo. Con gli altri ex compagni di scuola ha sollecitato i ragazzi ad amare lo studio e a non sprecare occasioni di crescita e di formazione.

I maturandi del ’66 hanno visitato la scuola con grande curiosità, assistito con interesse a qualche lezione, e allo squillo della campanella, come fanno i buoni amici, si sono concessi il piacere della buona cucina, rigorosamente polesana ed una visita alla mostra di Renoir.