ROVIGO – Si è aperta nel segno della commedia degli equivoci la XXVI edizione del Teatro delle Regioni, che giovedì 31 luglio ha debuttato nel suggestivo Chiostro del Monastero degli Olivetani con “Tu lui lei”, una pièce liberamente ispirata a “Relatively speaking” di Alan Ayckbourn, nella traduzione italiana di Luigi Lunari, proposta dalla compagnia “La Graticcia” di Verona per la regia di Giovanni Vit.
Ad accogliere il numeroso pubblico – accorso con entusiasmo per la serata inaugurale – sono stati i saluti istituzionali dell’Assessore del Comune di Rovigo Andrea Denti, della prof.ssa Andreina Milan, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e di Emilio Zenato, direttore artistico del festival, presidente del Gruppo Teatrale Il Mosaico e presidente regionale della FITA.
«Il Teatro delle Regioni è uno dei fiori all’occhiello dell’estate culturale rodigina – ha detto Andrea Denti – perché sa unire l’amore per il palcoscenico alla valorizzazione dei luoghi più belli della città. Iniziare con una commedia brillante è un modo perfetto per ritrovarsi, sorridere e tornare a fare comunità».
“Tu lui lei” – titolo italiano per questa rilettura veneta di Sinceramente bugiardi – ha offerto agli spettatori una serata di teatro vivace, ironico e travolgente, giocato tutto sull’ambiguità, l’equivoco e l’incessante susseguirsi di colpi di scena. Giovanni Vit (Carlo), Gaia Manzini (Ginevra), Giuseppe Vit (Filippo) e Delia Lorenzi (Marta) hanno dato vita a due coppie, generazionalmente e caratterialmente agli antipodi, i cui destini si incrociano per colpa (o per merito) di una serie di bugie, equivoci e… pantofole scambiate.
Il risultato? Una girandola di malintesi che ha strappato risate a scena aperta, sottolineate da applausi convinti a ogni cambio di ritmo. La regia, attenta a mantenere la leggerezza della commedia, ha saputo al tempo stesso scandagliare le sfumature psicologiche dei personaggi, regalando al pubblico una commedia sì brillante, ma mai banale.
«Il nostro impegno nella promozione della cultura passa anche dalla valorizzazione del teatro amatoriale – ha affermato Andreina Milan –. Il sostegno al Teatro delle Regioni rappresenta per la Fondazione Cariparo un investimento sulla bellezza e sulla partecipazione».
La storia si snoda con una comicità tutta anglosassone, arricchita però da un tocco veneto che rende i dialoghi ancora più gustosi e vicini al pubblico locale. Filippo, uomo maturo, tenta una fuga romantica con la giovane amante Ginevra, ma non ha fatto i conti con il fidanzato di lei, Carlo, e con la presenza silenziosa ma sagace della moglie Marta. Un mix esplosivo di situazioni assurde, che la compagnia ha interpretato con grande mestiere e ritmo.
Il pubblico, partecipe e caloroso, ha sottolineato la qualità dello spettacolo con lunghi e sentiti applausi. Molto apprezzato anche il momento conviviale durante l’intervallo, con la degustazione di gnocchi alla cannella offerti dalla Pro Loco di Canda.
«Portare avanti una rassegna come questa per 26 anni è un atto di amore verso il teatro e verso il nostro territorio – ha dichiarato Emilio Zenato –. Ogni edizione è una sfida e un’occasione per crescere. Il mio grazie va alle compagnie, al pubblico e a tutte le realtà che sostengono questa manifestazione, rendendola possibile e sempre viva».
Lo spettacolo è in gara per il Premio Xanto Avelli, assegnato nell’ambito del festival, organizzato dal Gruppo Teatrale Il Mosaico con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, di Bvr Banca Veneto Centrale, e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia e Comune di Rovigo, oltre che della FITA nazionale.
Ora occhi puntati sul prossimo appuntamento con la prosa di martedì 5 agosto che avrà per protagonista la compagnia teatrale “Il Teatrozzo” di Pasiano di Pordenone (PN), che porterà in scena Pochi ma boni di Loredana Cont, regia di Andrea Burato.

































