La salinizzazione dei suoli al centro del convegno organizzato da Thetis e BioSoil all’Arsenale di Venezia

Salvan, Coldiretti: “Servono soluzioni condivise e investimenti per proteggere l’agricoltura veneta”

Il presidente Carlo Salvan

VENEZIA – La crescente salinizzazione dei suoli e l’impatto sempre più evidente del cambiamento climatico sulle produzioni agricole sono stati al centro del convegno organizzato mercoledì 19 novembre da Thetis e BioSoil Expert all’Arsenale di Venezia. Il tema trasversale ha interessato docenti dell’Università Cà Foscari e i vari Consorzi di Bonifica dell’Anbi Veneto. Nel programma dell’incontro l’introduzione ai lavori è stata affidata a Carlo Salvan, presidente regionale di Coldiretti Veneto e provinciale di Coldiretti Rovigo, che ha richiamato l’urgenza di adottare strategie innovative e misure strutturali per tutelare il territorio e le imprese agricole.

«La salinizzazione non è più un fenomeno episodico, ma una minaccia concreta e costante per intere aree agricole del Veneto – ha dichiarato Salvan – L’avanzare del cuneo salino, le prolungate siccità e la crescente pressione sugli equilibri idrici stanno mettendo in difficoltà aziende che per decenni hanno rappresentato un pilastro dell’economia rurale. Per questo è fondamentale investire in ricerca, nuove tecniche di gestione del suolo, sistemi di irrigazione più efficienti e infrastrutture capaci di contrastare l’ingressione salina».

Salvan ha inoltre sottolineato l’importanza di una collaborazione più stretta tra istituzioni, enti scientifici e mondo agricolo: «Gli agricoltori stanno già facendo la loro parte, ma nessuno può affrontare il cambiamento climatico da solo. Servono politiche lungimiranti, risorse adeguate e una visione condivisa che metta al centro la salvaguardia del territorio e della produzione alimentare».

Il convegno è stato promosso nell’ambito dell’iniziativa TerraeAquae con il sostegno del Ministero della Cultura. Un confronto importante su possibili soluzioni di adattamento, dal monitoraggio del suolo a modelli di agricoltura più resilienti, fino alla necessità di accelerare gli interventi infrastrutturali nelle aree più sensibili del Veneto.