Al Viola-Marchesini tre incontri per conoscere le rinnovabili

ROVIGO – Si è concluso con successo il seminario sulle energie rinnovabili all’Iti Viola-Marchesini. Promosso dal Dipartimento di Fisica per sensibilizzare gli studenti delle classi seconde sul tema dell’energia e dell’impatto ambientale ed economico della scelta delle fonti. Tre gli appuntamenti, durante i quali a dialogare con gli studenti, nell’ordine, sono stati: l’ingegnere Daniele Cecchettin, che ha parlato di energia idroelettrica, il dott. Michele Moretto di Enel Green Power che ha trattato il tema della geotermia ed infine l’agronomo Stefano Nale che ha illustrato le potenzialità delle biomasse e del biogas.

«La scelta di un seminario sulle energie rinnovabiliha spiegato Paola Bedendo, coordinatrice del progetto, e docente di Fisica all’Iti Violanon è stata dettata solo dal programma scolastico, ma dalla necessità di contribuire a rendere sempre più consapevoli i ragazzi delle diverse fonti di energia, delle possibilità che esse offrono, dei rischi e del loro impatto sull’ambiente».

«Le energie da fonti rinnovabili – ha detto Bedendo – sono un settore in grande crescita, anche a livello occupazionale, nel senso che nei prossimi anni saranno richiesti sempre più tecnici che se ne occupino. Molti paesi stanno investendo su di esse per ridurre la dipendenza energetica dai combustibili fossili, anche a motivo dell’aumento dei loro costi conseguenti alla guerra russo-ucraina, ma anche per far fronte all’emergenza legata al cambiamento climatico».

I relatori hanno illustrato i dati sull’incremento della produzione e dell’installazione, anche domestica, di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaico, dato che è il più facilmente fruibile anche dal singolo cittadino. Hanno spiegato, inoltre, come le percentuali di utilizzo delle varie tipologie dipendono anche dal luogo, per esempio la regione Trentino  soddisfa a circa il 90% della suo fabbisogno energetico con l’idroelettrico, mentre la Toscana, regione in cui sono concentrati i principali siti geotermici italiani, copre circa il 30% del suo consumo energetico utilizzando il calore terrestre.