Capitalismo Sociale 5.0 fa tappa a Rovigo

Le cooperative rodigine raccontano come si affronta il caos globale: resilienza, innovazione e radicamento nel territorio

ROVIGO – È approdata alla Cooperativa Sociale Zico la sesta tappa del progetto “Capitalismo Sociale 5.0”, il percorso regionale promosso da Federazione del Nord Est – l’organismo che riunisce Banca Adria Colli Euganei, Banca Prealpi San Biagio, Bvr Banca Veneto Centrale e CortinaBanca – in collaborazione con Confcooperative Veneto, con il sostegno di Fondosviluppo e il supporto di Salone d’Impresa e Irecoop Veneto. L’incontro dedicato al tema “Il caos come nuova regola di mercato”, ha coinvolto quattro cooperative del territorio: Il Sole, Elianto, Pescatori Delta Padano e Fioritalia.

Nella sola provincia di Rovigo il movimento cooperativo conta 100 realtà, quasi 5.000 soci, oltre 2.500 addetti e un valore della produzione superiore ai 250 milioni di euro. Numeri che confermano la cooperazione come una delle colonne portanti del sistema economico e sociale locale.

La tappa rodigina ha affrontato uno scenario che negli ultimi anni è diventato la normalità: pandemie, crisi energetiche, instabilità geopolitiche, inflazione e scarsità di risorse. Un susseguirsi di eventi che ha trasformato l’imprevedibilità in una condizione strutturale del mercato, quella che molti esperti chiamano “permacrisi”.

In questo contesto, il modello cooperativo si rivela particolarmente efficace grazie alla sua natura inclusiva e comunitaria, che spinge le imprese non solo ad adattarsi, ma a reinventarsi mantenendo saldo il legame con il territorio.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle cooperative hanno portato testimonianze dirette, raccontando come ciascuna realtà abbia affrontato l’instabilità degli ultimi anni trasformandola in un motore di crescita.

Dal confronto è emerso, ad esempio, il percorso della Cooperativa Il Sole di Rovigo, che ha condiviso la propria esperienza di resilienza dopo una lunga crisi legata al mancato pagamento di un ingente credito. Una difficoltà che ha spinto la cooperativa a diversificare i servizi e a rafforzare progressivamente la struttura economico-finanziaria, consolidando la stabilità aziendale.

La Cooperativa Sociale Elianto di Canda ha ricordato i mesi più critici della pandemia, quando l’emergenza sanitaria impose una riorganizzazione immediata delle attività. Grazie a nuovi percorsi formativi e all’introduzione di strumenti digitali, la cooperativa riuscì a garantire continuità, efficienza e una risposta puntuale ai bisogni dei clienti.

Molto significativa anche la testimonianza della Cooperativa Pescatori Delta Padano di Scardovari, che ha descritto la reazione all’invasione del granchio blu, una minaccia pesante per l’ecosistema locale e per l’economia della pesca. La cooperativa ha saputo trasformare la criticità in opportunità, sviluppando nuovi canali commerciali e valorizzando prodotti innovativi come l’ostrica rosa DOP.

Infine, la Cooperativa Fioritalia di Villamarzana ha raccontato come l’aumento dei costi energetici e delle materie prime l’abbia spinta a ripensare l’organizzazione interna, accelerando i processi di digitalizzazione e migliorando la comunicazione con i clienti. Un cambiamento che ha permesso di ottimizzare tempi e risorse, rendendo l’intera struttura più efficiente e reattiva.

Il progetto “Capitalismo Sociale 5.0”, prevede sette appuntamenti territoriali – uno per ciascuna provincia del Veneto – e la successiva raccolta di 25 casi di successo che saranno pubblicati in un volume e trasformati in podcast, con l’obiettivo di raccontare il contributo della cooperazione alla resilienza dei territori.

La tappa rodigina conferma un messaggio chiaro: anche in un’epoca dominata dall’incertezza, il modello cooperativo continua a rappresentare un punto di riferimento capace di generare valore, innovazione e coesione sociale.