ROVIGO – Un trasporto eccezionale, veramente eccezionale: lunedì pomeriggio, infatti, è arrivato all’impianto Ecoambiente di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, (TMB), a Sarzano, un carico importante, sia per quanto riguarda il valore, oltre mezzo milione di euro, sia per quanto riguarda la mole, trattandosi di un macchinario del peso di 25mila chili, alto circa cinque metri e largo altrettanto, sia, infine, per quanto riguarda il suo impiego. Si tratta, infatti, della nuova “rivoltatrice a tappeto mobile su rotaie per rifiuti organici”, altrimenti detta rivoltacumuli, realizzata dalle officine meccaniche Fratelli Cavinato di Rodigo, a Mantova, modello “Talpa”, la cui entrata in funzione è prevista per il 15 marzo c.a..
La rivoltatrice ha, in particolare, l’importante funzione di realizzare la disgregazione, la frammentazione e l’ossigenazione dei cumuli di rifiuti, sia asciutti che molto umidi, attraverso un sistema di spostamento con un tappeto mobile di circa tre metri a più sezioni, che sale diagonalmente dal basso verso l’alto, vibrando e frammentando i rifiuti attraverso una serie di ganci, tecnicamente rostri di disgregazione e di miscelazione. Un passaggio fondamentale di tutto il procedimento che si svolge nell’impianto di Sarzano per il quale nel piano industriale appena approvato sono previsti nel prossimo futuro altri importanti investimenti.
Il bando per la fornitura e l’installazione della rivoltatrice era stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 7 ottobre 2019 e la presentazione delle offerte si era chiusa il 25 marzo del 2020. Il criterio di selezione era quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa fra quante avessero i requisiti tecnici esplicitamente richiesti. Ad aggiudicarsi l’appalto, per un importo di 548.600 euro è stata l’azienda mantovana F.lli Cavinato, che dopo aver realizzato “su misura” il macchinario, ha anche il compito della sua installazione.
