I ragazzi dell’Istituto Agrario di Sant’Apollinare portano la tragedia del Vajont in un reading teatrale

La rappresentazione, tratta dal romanzo “Storia di un lago e di una montagna” di Gianluca Casagrande, è andata in scena nei giorni scorsi all’Auditorium Margherita Hack

ROVIGO – All’Istituto Tecnico Agrario “O. Munerati” di Sant’Apollinare la tragedia del Vajont diventa un reading teatrale. Gli studenti delle classi prime e seconde, coordinati dalla docente di Lettere, Roberta Benedetto, hanno raccontato ciò che accadde la notte del 9 ottobre 1963, quando una frana colossale precipitò in una riserva d’acqua nella valle del Vajont, al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto, provocando un violento Tsunami. In quella tragedia oltre 2mila persone, anziani, bambini, donne, uomini e tanti ragazzi persero la vita. La furia dell’acqua fu così violenta che di molti corpi fu impossibile ricostruire l’identità.

Per raccontare ai loro compagni il disastro del Vajont – ancora a molti poco noto – gli studenti dell’Istituto tecnico Agrario si sono serviti di un riadattamento per il teatro del romanzo “Storia di un lago e di una montagna” di Gianluca Casagrande. Attraverso le pagine di Casagrande, dei suoi giovani protagonisti che con lo sguardo rivolto al monte Toc sognavano il loro futuro sulle note di “Nel blu dipinto di blu”, gli studenti hanno raccontato attimo dopo attimo la tragedia che ha spazzato via un’intera comunità quella di Longarone: i segnali di preoccupazione, le rassicurazioni e le mancate risposte da parte della società gestrice della Diga e della Politica e poi la frana, inutilmente annunciata. Il racconto, messo in scena per la prima volta presso l’Auditorium Margherita Hack nei giorni scorsi, si è arricchito di video e immagini d’epoca e di un accompagnamento musicale dal vivo ad opera di Sabrina Gasparetto.

«Non solo uno spettacolo teatrale – ha commentato Roberta Benedetto – ma un’occasione di crescita e riflessione civica, sul valore della responsabilità, della tutela del paesaggio e dell’ambiente, attraverso il linguaggio del teatro».

Lo spettacolo, infatti, è stato preceduto da un lungo lavoro di preparazione anche di carattere tecnico sul funzionamento delle dighe e della loro utilità, curato dal professor Daniele Cecchettin.

Lo spettacolo “Storia di un lago e di una montagna” sarà ospitato l’8 giugno prossimo presso il teatro di San Martino di Venezze.