“Storia di una lago e di una montagna”, la tragedia del Vajont raccontata in un reading teatrale dai ragazzi dell’Istituto Agrario “O. Munerati”

Da maggio ad oggi, ben otto le repliche a scuola e all’Accademia dei Concordi

ROVIGO – «Questa volta il Presidente Zaia ha torto. Non è vero che le scuole sono state assenti o distratte rispetto alla necessità di ricordare ciò che accadde in quel maledetto 9 ottobre 1963. Il dovere di ricordare per affermare una rinnovata coscienza civica, un nuovo rispetto per l’ambiente e per i limiti che la Natura impone, gli insegnanti lo conoscono bene».

Il riferimento è al recente richiamo fatto dal governatore del Veneto, Luca Zaia, alle scuole, in occasione del sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont. A prendere le distanze da quel richiamo sono i docenti dell’ITA “O. Munerati” di Rovigo, impegnati per un intero anno scolastico alla realizzazione di un progetto complesso e coinvolgente: iniziato con la lettura  del romanzo “Storia di un lago e di una montagna” di Gianluca Casagrande, continuato con  l’approfondimento teorico di carattere tecnico sul funzionamento delle dighe e della loro utilità, con la riflessione sui limiti che il rispetto dell’Ambiente impone all’uomo sempre,  terminato con il riadattamento teatrale del romanzo di Casagrande e la messa in scena di un reading teatrale.

All’Ita Munerati, diversamente da quanto ritenuto dal presidente Zaia, la necessità della memoria è diventata studio, riflessione, azione.

Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta il 22 maggio scorso, presso l’Auditorium Margherita Hack, da allora, i ragazzi delle classi coinvolte, coordinati dalla loro docente di Lettere, Roberta Benedetto, si sono esibiti più e più volte davanti ai compagni dell’intero Istituto “Viola-Marchesini”, di cui l’Ita è parte.

Con i compagni ed i coetanei dell’Itis, dell’Itg, del Ipia, i giovani attori hanno condiviso l’emozione intensa e dolorosa di ciò che accadde nella notte del 9 ottobre 1963, quando una frana colossale precipitò in una riserva d’acqua nella valle del Vajont, al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto, provocando un violento Tsunami. In quella tragedia oltre 2mila persone, anziani, bambini, donne, uomini e tanti ragazzi persero la vita. La furia dell’acqua fu così violenta che di molti corpi fu impossibile ricostruire l’identità.

Arricchito di video e immagini d’epoca e di un accompagnamento musicale dal vivo ad opera di Sabrina Gasparetto, lo spettacolo è stato replicato a giugno scorso nel teatro di San Martino di Venezze, e il 9 ottobre nella sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. Il 19 ed il 20 ottobre prossimi sarà replicato ancora presso la sede dell’Ita e il 21 sarà ospitato nel teatro di Pontecchio Polesine per gli studenti della scuola media.

«Se il presidente Luca Zaia vorrà – afferma la dirigente Isabella Sgarbisaremo felici ed onorati di accoglierlo tra il nostro pubblico, per mostrargli quanto la scuola ha fatto e continuerà a fare per aiutare i ragazzi a crescere in consapevolezza e responsabilità».