Proseguono gli appuntamenti con concerti di primavera di Kammermusik: dal Seicento alla musica del presente

La rassegna di eventi, organizzata dal Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo in collaborazione con il Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara, è giunta a metà del suo percorso

Il trio di corni con, da sinistra, Elia Donegà, Christian Scalaprice e Gaia Capitani,

ROVIGO – La rassegna dei Concerti di primavera 2023 di Kammermusik organizzata dal Conservatorio di Rovigo in collaborazione con il Conservatorio di Ferrara è giunta a metà del suo percorso di complessivi ben quattordici eventi. Svariati sono i programmi cameristici (per formazioni miste, archi, fiati e voce) che gli studenti del Venezze stanno interpretando nei vari appuntamenti insieme ad alcuni gruppi del Girolamo Frescobaldi di Ferrara, in mutuo e costruttivo scambio che offre al pubblico presente una gamma assai ampia di composizioni, programmi monografici e interpretazioni, dal Seicento alla musica del presente.

Iniziata martedì 18 aprile nel Salone dei Concerti di Palazzo Venezze con un bell’impaginato dedicato a tre ampi lavori, rispettivamente la Sonata K 379 di Mozart, il Trio op. 11 di Beethoven e la Sonata op. 120 n. 1 di Brahms nelle interpretazioni di Domenico Nicola Percetti violino, Nicolò Perlari e Sebastiano Ballo Bertin clarinetti, Michele Ballo Bertin violoncello con Giuseppe Fagnocchi pianoforte, la rassegna è proseguita giovedì 20 a Casa Romei a Ferrara con un programma del Novecento dedicato ad Alfredo Casella e a Francis Poulenc ottimamente eseguito da Lyu Jiawen soprano, Liu Xiangyu tenore, Domenico Nicola Percetti violino, Caterina Colelli violoncello, Angelo Pastorini, Beatrice Bruscagin e He Qing pianoforte, Camilla Masin flauto, Marta Zese oboe, Enrico Moretti clarinetto, Filippo Tomasi fagotto e Christian Scalaprice corno.

Di nuovo a Rovigo venerdì 21 aprile sono stati di scena prevalentemente gli strumenti a fiato, sempre con composizioni del XX secolo: da un lato l’affiatato e raffinato trio Leonardo Sandri tromba, Elia Donegà corno, Luca Michieletto trombone per un pezzo di David Short e dall’altro il duo flauto-chitarra Elena ZanardiFederico De Salvador con due coinvolgenti pezzi di Radamés Gnattali e Máximo Diego Pujol.

Tre i concerti anche nella settimana successiva: mercoledì 26 aprile a Palazzo Venezze un concerto di musiche del primo Ottocento con un virtuosistico Duetto per violoncello e contrabbasso di Domenico Dragonetti interpretato da Caterina Colelli e Paolo Iseppi, una sonata a quattro del dodicenne Rossini con Domenico Nicola Percetti e Federico Rossi violini, Nadia Ranallo violoncello e Alessandro Leone contrabbasso per concludere con l’imponente Quintetto di Borodin affidato a Sara Pini Ugolini e Lorenza Perrone violini, Li Xiaofang viola, Tiziano Guerzoni violoncello e Angelo Pastorini pianoforte. Giovedì 27 secondo appuntamento a Casa Romei con l’energico e appassionato Trio op. 63 di Schumann presentato da Simona Barberio violino, Jacopo Muratori violoncello e Angelo Pastorini e altri due lavori di Alfredo Casella: la drammatica Sonata a Tre op. 62 scritta nel 1938 interpretata con determinazione e coinvolgimento da Domenico Nicola Percetti violino, Luca Talassi violoncello, Marina Miani pianoforte e i piacevolissimi quattro Pezzi infantili nella trascrizione di David Vicentini per pianoforte a quattro mani, flauto, clarinetto e violoncello con Beatrice Bruscagin e Marina Miani, Camilla Masin, Matteo Brusaferro e Caterina Colelli. Venerdì 28 “ritorno” a Rovigo con tre gemme di Mozart, Reicha e Alessandrini per il trio di corni Elia Donegà, Christian Scalaprice e Gaia Capitani, due rare pagine per organo e corno di Bernhard Müller e Camille Saint-Saëns con Luca Fantato, Francesco Zaggia e Gaia Capitani e due coinvolgenti e impegnativi brani di recentissima composizione per saxofoni, Sarajevo di Guillermo Lago in ricordo della guerra in Bosnia e una suite di “questioni esistenziali” di Jun Nagao, nell’eccellente interpretazione del solidissimo quartetto formato da Alessandro Salaroli, Andrea Biasotto, Enrico Leonarduzzi e Riccardo Grubert.

Martedì 2 maggio, sempre a Rovigo, il concerto è stato dedicato al primo romanticismo mitteleuropeo con il celebre Der Hirt auf dem Felsen di Schubert presentato da Yijun Huang soprano, Sabina Fosse Hansen clarinetto e Juchi Dong pianoforte, i due brillantissimi Konzertstücke di Mendelssohn con i virtuosi clarinetti dialoganti di Matteo Brusaferro e Enrico Moretti e la pianista He Qing e la ripresa dell’affascinante Trio op. 63 di Schumann con Simona Barberio, Jacopo Muratori e Angelo Pastorini.

I concerti proseguiranno a partire dal 5 maggio sempre nella giornata del venerdì con inizio alle ore 19.00 a Palazzo Venezze, con un appuntamento alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara il 9 giugno alle ore 16.00.