“Qui e ora”: risate amare e verità scomode tra rottami e solitudine

Successo di pubblico e tanti applausi al Teatro delle Regioni per la commedia di Mattia Torre, portata in scena dalla compagnia marchigiana TeatrOfficina – Teatranti di Frodo: due attori straordinari raccontano un incontro-scontro tra solitudine, cinismo e umanità.

Sul palco, Marco Castellani e Luca Cioccolanti, diretti da Michele Ceppi, hanno dato vita a un atto unico intenso e serrato.

ROVIGO – Martedì 12 agosto, nello scenario raccolto e suggestivo del Chiostro del Monastero degli Olivetani, il Teatro delle Regioni ha ospitato Qui e ora di Mattia Torre, portato in scena dalla compagnia marchigiana Teatrofficina – Teatranti di Frodo di San Marcello (AN). Sul palco, a incarnare i due protagonisti, Marco Castellani e Luca Cioccolanti, diretti con sensibilità e precisione da Michele Ceppi, con la collaborazione tecnica di Michele Fioretti, Sergio Giuliani e Giada Lancioni. Una prova d’attore intensa, che ha saputo dare corpo e voce a due personaggi opposti ma legati da un destino improvviso e ineluttabile.

Il testo, scritto nel 2012 da Mattia Torre – autore di culto, scomparso prematuramente nel 2019 e noto al grande pubblico per la serie Boris – racconta un incidente frontale tra due scooter in una desolata periferia romana. È il 2 giugno, festa nazionale: i soccorsi tardano, le strade sono vuote, e in quel limbo sospeso tra l’attesa e la sopravvivenza si consuma un incontro-scontro tra due vite agli antipodi.

Aurelio, cuoco celebre che intrattiene il pubblico alla radio, è l’emblema di chi vive proiettato nella continua affermazione di sé, sicuro, ironico, sempre pronto a minimizzare i problemi per non intaccare il proprio ruolo pubblico. Claudio, invece, è il suo esatto contrario: disoccupato, mammone, impacciato, svogliato, incapace di prendere in mano la propria vita. Due estremi di un’umanità che abita, spesso invisibile, i margini delle città.

La scena – due corpi stesi a terra accanto ai motorini aggrovigliati come in una scultura deformata – diventa il microcosmo di un dialogo in cui ironia e cinismo si mescolano a momenti di verità amara. L’abilità di Torre sta nel far scaturire risate anche dal disagio, nel trasformare il realismo del linguaggio in una lente comica che non attenua, ma amplifica, la denuncia sociale. Castellani e Cioccolanti si muovono con straordinaria naturalezza in questo registro, restituendo al pubblico la sensazione di assistere a una conversazione “vera”, sporca di esitazioni, inflessioni e sarcasmo.

La loro interpretazione, equilibrata e incisiva, riesce a far emergere sia la crudele battaglia verbale che si instaura tra i due, sia le incrinature che pian piano svelano fragilità, paure e bisogni. Il prevaricatore diventa a tratti vittima, il debole trova improvvisamente guizzi di resistenza: un continuo ribaltamento di ruoli che, sotto la superficie comica, mostra quanto i rapporti umani siano dominati da dinamiche di potere sottili e mutevoli.

Sul fondo, la periferia – non solo luogo fisico, ma condizione esistenziale – appare come simbolo di isolamento e marginalità, metafora di un’umanità relegata ai bordi, costretta a inventarsi ogni giorno un modo per restare a galla. In questo contesto, il cellulare diventa protagonista silenzioso: strumento di connessione che però, in quell’ora sospesa, non salva, ma sottolinea la distanza e l’incomunicabilità.

Il pubblico ha accolto con lunghi applausi lo spettacolo, premiando un testo scorrevole e pungente e la performance di due attori capaci di “abitare” i personaggi con verità e misura.

A impreziosire la serata, la musica dal vivo del Pianista fuori posto Paolo Zanarella, che ha salutato il pubblico all’ingresso e accompagnato con le sue note la degustazione di prodotti tipici offerta dalla Pro Loco di Canaro.

La compagnia marchigiana è una delle quattro in gara nella quinta edizione del concorso “Xanto Avelli”, e anche in questa occasione il pubblico ha potuto votare via WhatsApp, contribuendo a decretare la vincitrice della rassegna, che sarà premiata nella serata conclusiva del 15 agosto.

Il Teatro delle Regioni, rassegna storica curata dal Gruppo Teatrale “Il Mosaico” con la direzione artistica di Emilio Zenato, si avvia ora verso la serata conclusiva di venerdì 15 agosto, quando i Jashgawronsky Brothers porteranno in scena la loro travolgente “Toyboys”.

La rassegna Teatro delle Regioni – promossa dal Gruppo Teatrale Il Mosaico con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, di BVR Banca Veneto Centrale e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia e Comune di Rovigo – si conferma un appuntamento capace di coniugare intrattenimento e riflessione, portando nel cuore della città storie che parlano di noi, “qui e ora”.