RO-REgeneration, la seconda edizione si chiude all’insegna del successo

ROVIGO – Chiusura col botto per RO-REgeneration. Sabato 18 settembre il festival di arti urbane rigenerative ha regalato un’ultima giornata all’insegna dell’urbanismo tattico e del movimento.

In mattinata, è terminata in piazza Merlin l’attività partita il giorno prima e rivolta alla città: l’evento, in collaborazione con Urban Lab, Arci Rovigo e Iuav Venezia, ha inteso sensibilizzare la comunità rispetto al rilancio di un’area un tempo centrale nella vita del capoluogo e oggi “vuoto urbano” dopo la delocalizzazione del chiosco. L’urbanismo tattico è una pratica sviluppatasi nel Nord America nell’ultimo decennio e che punta alla condivisione di progetti che partano dal “basso” per migliorare la vivibilità dei propri quartieri e in generale la qualità della vita della comunità.

Tre le salite di giornata in Torre Donà con Street Art View, una delle quali con la presenza dello street artista Skolp: dopo il clamoroso successo dei giorni scorsi, le visite hanno fatto registrare ancora il sold out con tanti rodigini in fila per affrontare i 230 gradini (all’interno anche tre punti di sosta con altrettanti allestimenti fotografici dedicato agli artisti e alle opere dell’edizione passata) che si sviluppano sui 52 metri di altezza del monumento simbolo di Rovigo e uno dei luoghi del festival che proprio qui era partito lunedì scorso con la presentazione alla città.

A proposito di Skolp: la giornata finale ha visto anche la consegna del secondo intervento, un’opera collaborativa negli spazi dell’Urban Digital Center realizzata con gli studenti delle scuole superiori che si ispira al razionalismo e che ricopre per intero la piastra interna del cortile, una parte del quale è visibile anche dall’alto della vicina Torre Donà.

Pomeriggio invece dedicato al movimento con RORERun – Rovigo in Love & Urban Art, camminata non competitiva in collaborazione con l’associazione sportiva Run It che ha richiamato in piazza Tien An Men, all’ombra del murales realizzato da Fabio Petani, molti dei quali con indosso la t-shirt commemorativa dell’evento, riservata ai primi 130 iscritti. Il percorso ha toccato i punti cittadini già oggetto di interventi di street art con due break musicali al Giardino degli Iris in Casa Serena e Parco Maddalena e altrettanti spazi riservati ai bambini, nell’occasione piccoli madonnari, in via De Gasperi e viale Benvenuto Tisi da Garofalo.

Quindi, l’attesissimo epilogo con la Venezze Street Band che con Trekking Urbano Sonoro ha condotto a suon di musica e con la consueta energia attraverso i luoghi del festival fino alla conclusione davanti al Conservatorio Venezze.

L’arrivederci a tutti, già una promessa, è dunque per l’autunno prossimo con la terza edizione.