Un incontro per ricordare “Giuseppe Brusasca: politico, partigiano, senatore della Repubblica, ma anche Giusto tra le Nazioni”

Domenica 22 gennaio, all’Hotel Villa Regina Margherita di Rovigo, l’iniziativa organizzata per ricordare il Commissario per il coordinamento degli aiuti alle vittime dell’alluvione nel Polesine del ’51.

Il Sen. Giuseppe Brusasca

ROVIGO – Una domenica mattina dedicata alla riscoperta di “Giuseppe Brusasca: politico, partigiano, senatore della Repubblica, ma anche Giusto tra le Nazioni”, per la sua azione a favore degli ebrei durante la Shoah che ha fatto sì che il suo nome sia iscritto allo Yad Vashem di Gerusalemme. Una persona alla quale il Polesine deve molto, tanto che nel 1957 il Comune di Adria gli conferì la cittadinanza onoraria e ancora oggi ne onora il ricordo, avendogli intitolato una strada.

L’incontro, in programma domenica 22 gennaio alle ore 10, a Rovigo nella sala conferenze dell’Hotel Villa Regina Margherita, è promosso unitariamente dai circoli cittadini di Azione e Italia Viva di Rovigo, nell’ambito del ciclo di eventi di cultura e formazione politica organizzati nel capoluogo polesano in vista della costituzione del cosiddetto Terzo Polo.

Lungi dall’idea di volerci appropriare politicamente dell’esperienza di quest’uomo – spiega Bruno Candita, tra i promotori dell’iniziativa – cerchiamo semplicemente di offrire l’occasione per rivalutarne la memoria, mettendone in luce gli aspetti che lo rendono particolarmente significativo sul piano della testimonianza politica. Senza contare che abbiamo un indiscutibile debito di riconoscenza nei suoi confronti, che è bene non dimenticare!».

Il programma della manifestazione prevede il saluto del sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo, e una serie di interventi che consentiranno ai presenti di inquadrare il personaggio nel contesto Polesano. Sarà Bruno Candita, nel suo intervento introduttivo a spiegare “Perché ricordare Giuseppe Brusasca?”. Il contributo del prof. Erminio Colò servirà, invece, a inquadrare Il Polesine del ’51 nel contesto italiano del dopoguerra. A seguire, sarà Luigi Lugaresi, autore del libro “Giuseppe Brusasca. Diario Polesine, 1951-1952” (edito da Minelliana), a presentare i punti salienti dell’importante ruolo svolto in Polesine dal senatore monferrino, in occasione dell’alluvione del ’51. Toccherà, poi, a Franco Vecchiatti attualizzare alcune delle problematiche emerse, argomentando su “Risanamento del Po, cambiamento climatico e sicurezza idrogeologica del Polesine”. L’incontro sarà moderato dal giornalista Carlo Cavriani.

L’evento offre, altresì, l’opportunità per presentare al pubblico un breve video che, attraverso la testimonianza della figlia Clotilde Gallizia Brusasca – oggi novantenne e impossibilitata a presenziare al Regina Margherita, racconterà la piccola, grande storia di questo eroe capace di lottare contro l’indifferenza. Un documentario che ripercorre la vita del senatore Brusasca e la sua scelta, durante la Seconda guerra mondiale, di mettere in salvo alcune famiglie ebree in un gesto che ribadisce la solidarietà, umanità e il suo amore disinteressato per il prossimo.

Giuseppe Brusasca nacque nel 1900 a Cantavenna, frazione di Gabiano (AL), da una famiglia di proprietari terrieri. Dopo la Prima guerra mondiale si laureò Giurisprudenza. Nel 1919 aderì al Partito Polare Italiano e nel 1923 fu eletto consigliere comunale a Casale Monferrato, ma a seguito di minacce fasciste si stabilì a Milano ove esercitò la professione forense. Nel 1942 fu incaricato da Alcide De Gasperi di organizzare la Democrazia Cristiana nella provincia di Alessandria. Entrò poi a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Fece parte della Consulta Nazionale e venne eletto all’Assemblea costituente. Dal 1946 al ’57 ricoprì diversi incarichi di governo come sottosegretario di Stato, nei gabinetti De Gasperi e Antonio Segni. Nel 1951 fu nominato commissario per il coordinamento degli aiuti alle vittime dell’alluvione nel Polesine. Per l’aiuto prestato a diverse famiglie ebree, nel 1969 fu riconosciuto Giusto tra le nazioni. Morì a Milano nel 1994.

La partecipazione è libera e aperta a tutti.