Bottrighe: celebrato il IV novembre, il centenario del milite ignoto e il 50° anniversario della tragedia della Meloria

Adria (RO) – La scorsa domenica, a Bottrighe, sono state commemorate due date importanti: il IV novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e delle forze armate, coincidente con l’anniversario della Vittoria e il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria. E, il 9 novembre 1971, il 50° anniversario dalla scomparsa del concittadino caporale paracadutista Silvano Bolzoni, avvenuta nel mare della Meloria, al largo di Livorno.

A presenziare alla commemorazione, le autorità civili, militari, ecclesiastiche, le associazioni combattentistiche e d’arma, diversi cittadini e la famiglia di Silvano Bolzoni.

La cerimonia, dopo la deposizione di un mazzo di fiori alla tomba del caporale nel cimitero di Bottrighe, è proseguita in piazza Libertà con l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti di Bottrighe. Ai rintocchi della campana, sono stati scanditi, i 52 caduti della tragedia della Meloria.

Il Sindaco Omar Barbierato, nel suo intervento, ha ringraziato tutte le persone che hanno lavorato per rendere omaggio a Silvano Bolzoni e ai 45 paracadutisti e 6 militari britannici, della 6°compagnia Grifi del reggimento paracadutisti, che persero la vita nel tragico incidente della Meloria.

Il primo cittadino ha sottolineato «Sono trascorsi 50anni da quella giornata che ha per sempre segnato la nostra comunità, l’Italia intera e le famiglie di quei giovani soldati. È stato il più grave incidente accorso alle forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale. Quel terribile mattino per cause, mai determinate con certezza, uno dei velivoli scelti per la missione d’addestramento, denominato e contrassegnato come “gesso 4”, si inabissò nelle secche della Meloria non lasciando scampo a nessuno dei militari imbarcati. Le operazioni di recupero delle salme videro purtroppo, oltre alle difficoltà logistiche, la perdita di uno dei ricercatori, il maggiore Giannino Caria e dieci corpi non vennero mai ritrovati».

«A distanza di 50 anni – prosegue il sindaco Barbierato – mancano ancora le parole rispetto a una tragedia di queste dimensioni. A nome di tutta la comunità esprimo vicinanza ai famigliari di Silvano. I valori di Silvano e dei ragazzi scomparsi sono gli stessi che hanno animato i giovani che stiamo ricordando in questi giorni di commemorazione della giornata dell’unità nazionale, delle forze armate e del milite ignoto. Onore a Silvano, ai suoi compagni e alle autorità militari presenti per l’impegno quotidiano. Viva l’Italia e viva le forze armate che dedicano la loro vita per assicurare ogni giorno, la nostra pace e la democrazia».

La cerimonia è proseguita con il corteo dei presenti che si sono trasferiti in chiesa, dove Don Massimo Barison ha celebrato la santa messa.